StellaMia, l’associazione che sta vicino ai pazienti sostenendo i donatori

2021-04-14T14:59:30+02:00 14 Aprile 2021|Donazioni|
di Laura Ghiandoni

Sostenere i donatori di sangue per essere più vicini ai pazienti. È la storia di StellaMia, l’associazione che ha sede a Chieti, in Abruzzo, che persino nell’ultimo periodo pasquale non si è fatta fermare dall’epidemia e ha consegnato dei dolci pensieri di cioccolata ai donatori di sangue volontari Avis.

Un’azione di generosità che oggi, con le restrizioni legate al Covid-19 e con tutto quel che ne consegue in termini di complicazioni legate allo stile di vita dei volontari, dona speranza e ci fa vedere più vicina la luce in fondo al tunnel.

Silvio Stella

StellaMia nasce due anni fa in memoria di Silvio Stella, fotografo di 35 anni, che prima di lasciarci ha trascorso nove mesi in ospedale lottando contro la leucemia affiancato dall’amore dei suoi cari. E proprio la sua famiglia ha permesso la nascita di questa nuova stella, che mentre continua a lottare per donare speranza ai pazienti, raccoglie fondi per i bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta T e organizza iniziative informative sul tema della donazione di sangue e della ricerca di una cura.

Marcella, madre di Silvio

Proprio Silvio, chiamava “l’esercito” quei giovani nel reparto di ematologia di Pescara che combattevano come lui. Marcella, madre di Silvio, lo ha raccontato pochi giorni fa su DonatoriH24, mentre svelava il motivo per cui lei stessa aveva iniziato a donare, cioè “vivendo in prima persona cosa significa avere bisogno di sangue, e guardare l’orologio assieme a giovani come mio figlio che aspettano le sacche con la soddisfazione di vederle arrivare puntuali”.

Nel suo racconto Marcella continua parlando delle domande che Silvio si poneva tra l’attesa di una sacca e l’altra: “Mio figlio nel periodo di degenza ha ricevuto moltissime trasfusioni. Durante le attese in ospedale me ne parlava, e mi raccontava che durante le sue trasfusioni immaginava chi c’era dietro le sacche. Immaginava persone dinamiche ed in salute, com’era stato lui prima della malattia, ma che trovavano il tempo anche per quel gesto, persone che gli davano la vita ogni volta”.

Proprio i donatori di sangue sono stati i soggetti a cui è stata rivolta l’iniziativa avvenuta all’inizio di aprile: “A Pasqua abbiamo pensato di ringraziarli. Mi ricordo ancora che una volta durante la degenza, Silvio mi disse: “Se li incontrassi li bacerei a uno a uno”, perciò era suo desiderio e nostro farlo.

Abbiamo chiesto ai nostri associati se volevano partecipare e ci siamo rivolti al presidente di Avis comunale, Tullio Parlante, per dirgli che volevamo realizzare un pensiero di ringraziamento per i donatori di sangue, e abbiamo realizzato dei sacchettini con uova di cioccolata”.

Ma non solo: “abbiamo accompagnato il pensiero con una lettera per i donatori che spiegava la nostra motivazione, la storia di Silvio, che era anche la sua motivazione”.

Lucia, la sorella di Silvio, continua raccontando come è stato accolto il regalo tra i donatori. “C’è stato un sentimento di commozione e sorpresa” spiega: “Tullio Parlante, presidente dell’Avis di Chieti, ha detto che in tanti anni nessuna associazione, tantomeno una famiglia di un paziente, aveva deciso di ringraziare chi dona il sangue in memoria di un ragazzo che non c’è più”.

E aggiunge: “Oggi le associazioni affrontano grandi difficoltà per sensibilizzare. Il Covid- 19 ha sicuramente rallentato le attività e reso l’organizzazione più complessa, ed è impensabile organizzare quello che facevamo prima: questa volta abbiamo consegnato un pacco sterilizzato”.

Lucia Stella

La malattia di un proprio caro e il desiderio di aiutare gli altri nelle stesse condizioni, sono due cose diverse.

Lucia spiega così le ragioni che hanno permesso la nascita di Stellamia: “Il bisogno di trasformare un dolore immenso in qualcosa di positivo per gli altri. Mi sono chiesta come posso incanalare un dolore così grande?” E continua: “Non abbiamo mai lasciato da solo Silvio in ospedale durante il ricovero. Al suo ultimo compleanno lui non ha chiesto regali, ma donazioni per la ricerca della cura alla leucemia. Nello stesso periodo abbiamo conosciuto moltissime famiglie con lo stesso problema. Alcuni hanno perso la battaglia come noi, altri sono divenuti nostri amici e continuano il percorso di cura. Alcuni sono guariti. Silvio li chiamava il suo esercito e noi vogliamo continuare a fare qualcosa per loro”.