Avis è la più grande associazione di donatori italiana, con circa 1 milione e 300 mila associati, e già questo semplice dato spiega bene quanto sia concreto il suo presidio territoriale e la sua presenza dinamica in tutte le regioni d’Italia. Se poi aggiungiamo che le sedi sparse per l’Italia sono 3379, prende forma una vera e propria costellazione avisina pronta a supportare il paese nella raccolta sangue e per qualsiasi altra esigenza.
Ecco perché, in un momento particolare come l’attuale, in cui è necessario accelerare al massimo la campagna vaccinale e recuperare ritardi e tempo perduto, la scelta di Avis di mettere a disposizione questa forza attiva è davvero una gran bella notizia.
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La collaborazione tra il governo, e tutti gli attori che possono dare un contributo fondamentale, è una sinergia in grado di permettere grandi passi avanti nel delicato tema della vaccinazione di massa e accelerare il miglioramento della condizione di categorie a rischio come anziani e personale medico.
Non potevano che essere positive, dunque, le parole del Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza, che si è espresso attraverso una nota inviata alla segreteria nazione di Avis: “È mio intendimento – ha detto – concretizzare in modo efficace l’avanzamento della campagna vaccinale, avviando un’interlocuzione permanente con le diverse realtà del Paese che permetta di sfruttare al meglio tutte le risorse disponibili e di condurre attività mirate nei confronti dei territori e delle categorie più sofferenti, attraverso un’azione sinergica degli attori in campo”.
Molto chiara, allo stesso modo, la posizione di Gianpietro Briola, il presidente di Avis, che ha voluto ribadire l’importanza dell’associazione anche per quello che riguarda la raccolta sangue e l’autosufficienza: “Grazie all’impegno degli oltre 1.300.000 associati – ha ricordato Briola – ogni anno contribuiamo alla raccolta più di 2.000.000 di unità di sangue ed emocomponenti, sufficienti a garantire circa il 70% del fabbisogno nazionale. Una parte significativa di questa attività si svolge nelle oltre 1.100 strutture gestite direttamente dalla nostra associazione e presenti su tutto il territorio. Ciò premesso, AVIS Nazionale, con senso civico e spirito di collaborazione, ritiene doveroso offrire la disponibilità per l’utilizzo dei propri centri fissi e mobili e l’impiego del personale sanitario per l’attività di vaccinazione, in accordo con il modello organizzativo territoriale di riferimento”.
L’impegno di Avis sul piano dei vaccini tuttavia non ridurrà certo l’impegno dell’associazione sulla raccolta sangue, messa in difficoltà dalla pandemia in un anno intero di restrizioni, e anche su questo Briola ha rassicurato i pazienti e i donatori italiani, con parole in esclusiva per Donatorih24: “Gli effetti della pandemia hanno provocato un calo nella raccolta di globuli rossi e di plasma nel corso del 2020. Proprio la carenza di plasma rappresenta quella che potremmo definire una “nuova” emergenza: l’autosufficienza da farmaci plasmaderivati è ancora lontana ed è un obiettivo che l’Italia e tutti noi non possiamo mancare. Rendere il nostro Paese indipendente dalle altre nazioni significa assicurare terapie salvavita a migliaia di pazienti cronici che altrimenti avrebbero un destino segnato per la carenza di medicinali che garantirebbero loro un’ottima qualità di vita. Abbiamo fatto tanto, ma possiamo fare ancora di più. Resistere è un dovere di tutti noi. Fare la nostra parte a tutela degli altri è il principio cardine dell’essere volontari”.