Nella giornata internazionale dedicata alla donna, fermarsi e guardare la propria partner, amica, sorella, madre, con uno sguardo più consapevole, regalarle un fiore, farle gli auguri via messaggio, permetterà a tanti di compiere una riflessione oggi necessaria. Un pensiero affettuoso che ci auguriamo sarà preambolo di un vero e proprio impegno a tutelare tutte le donne, tutto l’anno.
E a dimostrazione di quanto le donne siano fondamentali anche nel sistema trasfusionale, sono tante, oggi e nei giorni scorsi, le associazioni di donatori che hanno dato vita a iniziative bellissime – e molto concrete – per celebrare attraverso un gesto solidale come il dono del sangue la giornata internazionale della donna.
Poiché non è possibile raccontarle tutte ne segnaliamo alcune, come per esempio l’attività di Avis Toscana, che ha organizzato un webinar dal titolo “Conversazione sulla medicina di genere” un dibattito integrato con inserti di teatro e dolci note musicali, volto ad approfondire un tema che non bisogna assolutamente trascurare.
Sempre in toscana, Avis e le altre associazioni come Fratres e Croce Rossa, hanno promosso l’iniziativa corale “Donazione in Rosa” andata in scena in tutta la provincia di Arezzo e in grado di portare in un solo giorno 150 donne a donare sangue e plasma.
Nonostante la pandemia, quindi, sono state davvero numerose le donazioni a tonalità rosa in giro per il paese, molte delle quali legate all’impegno di Fidas, come, per citarne alcune, quelle di Fidas Imperia e Fidas Abruzzo.
In questo panorama vivo e partecipativo, un ulteriore bell’esempio da riportare è ciò che è avvenuto a Palermo, città nella quale si sono attivate due associazioni – DonatoriNati e Fratres – portando in piazza ben tre differenti iniziative a favore della donna e del dono.
Donazione in rosa e lotta alla violenza di genere a Palermo con Tina Montinaro
L’8 marzo nella piazza del Teatro Massimo di Palermo – cioè Piazza Verdi – l’associazione DonatoriNati della Polizia di Stato si è unita alla consociazione Fratres per sensibilizzare la donna alla donazione di sangue e plasma e per compiere un’azione attiva contro la violenza di genere.
Tina Montinaro, oggi attiva come referente per la Sicilia con l’associazione DonatoriNati a Palermo, è vedova di Antonio, caposcorta del giudice Giovanni Falcone deceduto il 23 maggio del 1992 vittima della strage di Capaci.
Per DonatoriH24, proprio lei ha spiegato il senso profondo delle iniziative palermitane: “Con l’associazione DonatoriNati abbiamo pensato per l’8 marzo di organizzare una donazione speciale, in rosa, per ricordare tutte le donne che per aver subito violenza oggi non ci sono più”.
Poi ha approfondito ancora di più le sfaccettature del messaggio, raccontando i motivi dell’iniziativa presente oggi in otto piazze d’Italia: Palermo, Lecce, Modena, Milano, Trieste, Ascoli Piceno, Roma e Bari. “La donna – ha detto – è abituata a donare, dona la vita, dona il sangue: ma non lo deve versare. Oggi invece, come leggiamo spesso sui giornali, le donne versano il sangue, e per questo DonatoriNati oggi accoglie una donazione in rosa coinvolgendo le donne delle forze di polizia”.
Ma non è tutto. “Sempre la nostra associazione – conclude la Montinaro – porta nelle piazze un’altra campagna della Polizia di Stato, intitolata “Questo non è amore”. Si tratta di un furgone che sensibilizza sul tema della violenza di genere dando informazioni utili sulle procedure per prevenire questo tipo di violenza e per creare un filo diretto tra potenziali vittime e forze dell’ordine.
Sul senso di questa giornata, e sul connubio tra sensibilizzazione di genere e sul dono del sangue, è intervenuto anche Pietro Giannopolo, presidente provinciale Fratres, presente oggi nella piazza palermitana: “Ci piace sottolineare il connubio tra forze di polizia e Fratres nato due anni fa. Oggi la donazione è in rosa e l’autoemoteca parcheggiata accoglie soprattutto donne”.
Sul senso della campagna “Questo non è amore” Giannopolo racconta: “La polizia è presente con un camper dove poliziotti e psicologi sono a disposizione delle donne che hanno subito violenze” perché “la violenza sulle donne anche quando causata dal proprio partner, non è amore, ma è violenza pura. Per questo vogliamo sensibilizzare ancora di più e lottare contro il femminicidio. Ci sono tante persone che oggi testimoniano questi valori con la propria presenza”.