L’assemblea nazionale Fidas, i numeri del 2019 e il ricordo di Ozino Caligaris

2020-10-07T10:21:11+02:00 7 Ottobre 2020|Attualità|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Fidas, una delle tre grandi associazioni di donatori italiane, sabato 3 ottobre, ha svolto la propria Assemblea Nazionale, e ha presentato i dati di un 2019 sicuramente positivo.

Un convegno nazionale che arriva al momento giusto, dopo l’estate che fisiologicamente non è un periodo ottimale per la raccolta sangue, nella congiuntura esatta per tirare la volta agli ultimi 3 mesi di donazioni, nel nome di quel valore di autosufficienza, che come ha detto bene Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue, è e deve essere considerato un obiettivo comune di tutto il sistema trasfusionale.

Il presidente Musso con la famiglia Ozino Caligaris

A oggi la Fidas si compone di 76 federate e 1.179 sezioni di donatori presenti sul territorio nazionale, e può vantare nell’anno in corso una crescita dello 0,4% sul totale delle unità raccolte. Addirittura migliori i dati di crescita se pensiamo alle donazioni effettuate in aferesi, con un riguardevole +2,3%, un risultato che premia il lavoro specifico in tal senso svolto dalle confederate. Un’altra notizia ottima e importante, alla luce delle criticità del sistema spesso evocate, come la necessità stretta di un cambio generazionale di donatori, è il dato che riguarda i giovani, in crescita del 3,2%, a testimonianza del fatto che con un investimento costante nei canali giusti la risposta giovanile può essere stimolata con successo. In dettaglio, sono le femmine a essere cresciute in prevalenza con una crescita del +4,3%, mentre i giovani donatori maschi aumentano “solo” del +2,4%.

Se l’autosufficienza e i numeri della stagione sono stati i temi caldi dell’incontro, grande e doveroso spazio ha ricevuto il ricordo di Aldo Ozino Caligaris, per moltissimi anni presidente nazionale Fidas e figura centrale nella crescita associativa, recentemente scomparso lo scorso febbraio: hanno partecipato la dottoressa Maria Rita Tamburrini, direttore dell’Ufficio VII del ministero della Salute – Trapianti, sangue ed emocomponenti, Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore,  Pierluigi Berti, presidente del Simti,  Giuliano Grazzini, Direttore del Centro nazionale sangue dal 2006 al 2015; Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore del Centro nazionale sangue dal 2015 al 2020; il dr. Vincenzo De Angelis, attuale direttore del Cns, Gianpietro Briola, presidente nazionale Avis e coordinatore Civis, Vincenzo Manzo, presidente nazionale Fratres, Claudio Saltari, presidente Donatorinati della Polizia di Stato; Giuseppe Garrisi, presidente nazionale Adisco e Valeria Marchesin Bono, Presidente Adisco Toscana.

Il presidente Fidas Giovanni Musso

Giovanni Musso, Presidente Nazionale Fidas, ha commentato così l’evento nazionale: “La Fidas rappresenta circa un terzo dei donatori che ogni anno in maniera volontaria, anonima, gratuita, periodica e responsabile consentono al sistema sanitario di operare al meglio. Nel corso del 2019 il nostro contributo è stato essenziale, tanto per mantenere l’autosufficienza nella raccolta di emazie, quanto per avviarci verso l’agognata autosufficienza di plasma, obiettivo ambizioso che il Piano Nazionale ci impone per il 2024. Abbandonare il concetto dell’emergenzialità e consolidare quello della programmazione è la parola d’ordine per arrivare alla meta”.

 In esclusive per Donatorih24, Giovanni Musso ha spiegato invece quali sono gli obiettivi principali di Fidas per i prossimi mesi: “Ciò che è emerso in assemblea è continuare nella traccia di ciò che ha fatto Aldo Ozino Caligaris, al quale è stata intitolata la sede nazionale di Fidas. Nel solco del suo lavoro vogliamo continuare a essere interlocutori chiave del sistema trasfusionale e del terzo settore. Aldo voleva che Fidas fosse protagonista del terzo settore e ce la metteremo tutta. L’altro aspetto centrale è di superare il concetto di donatore come supereroe che in passato magari è stato funzionale, ma che oggi va superato: Bisogna avvicinare la gente al concetto di dono come momento di prevenzione, un gesto che fa bene agli altri ma fa bene soprattutto a noi stessi. Infine vogliamo sensibilizzare le nuove leve, per il ricambio generazione con i giovani, e in generale portare sempre più persone a donare. Non solo in questo momento, che fa parte di un’emergenza che dura, ma nel lungo periodo. Approfitto per ringraziare tutte le autorità che hanno mandato contributi video e che hanno fatto di tutto per stare vicino a Fidas nel ricordo del nostro ex presidente”.