Un blitz dei Nas al Carlo Poma di Mantova. L’ospedale che ha adottato il protocollo della terapia con il plasma iperimmune per guarire i pazienti malati di Coronavirus, ha visto arrivare le forze dell’ordine per chiedere documenti relativi alla cura all’interno del nosocomio. I Nas hanno chiesto la professor De Donno, il pneumologo responsabile del progetto, i dati della paziente incinta, guarita grazie alla terapia.
Il professor De Donno, intervistato, ha spiegato alcuni dei motivi per cui secondo lui la terapia non è popolare nella comunità scientifica: “Il plasma iperimmune ci ha permesso di migliorare ancora di più i nostri risultati. È democratico. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse. Solo tanto studio e dedizione. Soprattutto è sicuro. Nessun evento avverso. Nessun effetto collaterale”. Lo studio, che ha fatto il giro del mondo, e che viene applicata in moltissime nazioni, in Italia ancora è poco conosciuto.
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