Raccolta plasma in crescita dell’1,4 per cento. Lo affermano i dati del Centro nazionale sangue, i quali indicano il superamento dell’obiettivo previsto per la fine del 2019 nel Programma nazionale plasma. Il piano, in scadenza nel 2021, punta al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale per la produzione di plasmaderivati, prodotti che oggi in caso di carenza acquistiamo dall’industria farmaceutica nord americana. Le regioni in testa per la quantità di plasma raccolto su mille abitanti sono il Friuli Venezia Giulia con 24 circa, le Marche con 23 chili per abitante e l’Emilia Romagna, che supera i 20.
Sono 856mila i chilogrammi di plasma conferito nel 2019, quasi il doppio rispetto alle quantità recuperate nell’anno 2000, quando la raccolta fu di 462mila chilogrammi circa. Le regioni che sono riuscite ad aumentare la raccolta rispetto il 2018 sono il Molise con l’8,3 per cento in più, la Campania con il 7,5 per cento, e il Friuli Venezia Giulia che ha raggiunto un aumento del 6,3 per cento.
Giancarlo Maria Liumbruno, presidente del Centro nazionale sangue, commenta il raggiungimento: “I risultati ottenuti dal sistema italiano – che a differenza di quelli di paesi come Usa e Germania si basa sulla donazione totalmente volontaria e non remunerata di sangue e plasma – sono notevoli, e ci permettono di garantire più del 70% del fabbisogno per tutti i plasmaderivati necessari ai pazienti italiani”. E aggiunge: “Per arrivare agli obiettivi del Piano dovremmo raggiungere gli 860mila kg entro il 2021, uno sforzo che è alla portata del Sistema sangue italiano. Se in ogni centro di raccolta si facessero tre donazioni di plasma in più a settimana, in un anno si aumenterebbe la raccolta del plasma di oltre 20mila chilogrammi; inoltre i nostri risultati sono ottenuti con 2,1 donazioni in media l’anno per ogni donatore che effettua questo tipo di donazioni, una cifra largamente inferiore a quella di altri paesi”.
Interviene anche Aldo Ozino Caligaris, portavoce del Civis e presidente della Fidas: “L’eventuale aumento di quantità di plasma raccolto deve provenire dall’acquisizione di nuovi donatori o di modulazione dell’indice di donazione senza dover aumentare il numero totale di donazioni per singolo donatore secondo criteri eccessivamente intensivi che andrebbero a incidere eccessivamente sulla sottrazione di nutrienti fondamentali ad ogni singolo donatore”.
Sul sito del Centro Nazionale Sangue è pubblicata l’infografica che illustra la raccolta del 2019.