Donna morta a causa del sangue infetto, condannato il ministero della Salute

2019-11-19T11:54:04+01:00 18 Novembre 2019|Attualità|

Ha mancato di “dirigere, autorizzare e sorvegliare” sulla circolazione di sangue ed emoderivati. Il tribunale di Napoli ha condannato, con questa accusa, il ministero della Salute a risarcire con 700mila euro i parenti di una donna che, 43 anni fa, venne sottoposta a una trasfusione di sangue, poi rivelatosi infetto.

L’operazione si rese necessaria dopo che la paziente subì una perdita di sangue avvenuta durante il parto cesareo. A seguito di quella trasfusione dopo qualche anno si manifestò il virus dell’epatite C che poi si trasformò in cirrosi. La donna, che non accusò nessun sintomo fino al 1995, morì nel 2013 per via di uno scompenso cardiaco.

La sentenza è stata emessa lo scorso 15 novembre e l’ha resa nota, come riporta l’Ansa, il legale della famiglia, Maurizio Albachiara.

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