Giornata mondiale del donatore di sangue in Italia
È partito il conto alla rovescia in vista del 2020

2019-06-17T16:32:35+02:00 17 Giugno 2019|Mondo|
di Emiliano Magistri

Nemmeno il tempo di ultimare le celebrazioni per la Giornata mondiale del donatore, che già è iniziato il conto alla rovescia per l’edizione del 2020. Un’edizione di cui, come comunicato nei giorni scorsi dall’Organizzazione mondiale della sanità, sarà l’Italia a ospitare l’evento principale.

Con la cerimonia del passaggio di consegne a Kigali, in Ruanda, dove era ospitata l’edizione 2019, è stato il direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Liumbruno, a raccogliere la bandiera dell’evento. Ora sarà il nostro Paese a realizzare la campagna di comunicazione ufficiale dell’Oms e a organizzare eventi scientifici, celebrativi e di promozione della donazione con la partecipazione di una delegazione dei dirigenti dell’Oms.

Il passaggio di consegne tra Ruanda e Italia a Kigali

Il World Blood Donor Day rappresenta l’occasione per ringraziare, ogni anno, i milioni di donatori che consentono di raccogliere oltre 117 milioni di sacche di sangue ogni anno. Tuttavia, come sottolinea l’Oms, “il 42% della quantità raccolta proviene dai Paesi ad alto reddito, che hanno solo il 16% della popolazione. Fino al 52% delle trasfusioni, nelle nazioni in via di sviluppo, viene effettuato nei bambini sotto i 5 anni di età, mentre in quelle ricche il 75% del sangue finisce a pazienti over 65. Il tasso di donatori nei paesi ad alto reddito è 32,6 ogni mille abitanti, mentre in quelli a reddito basso solo di 4,4″.

Come ha spiegato la stessa Oms, “lo slogan Safe blood for all è stato scelto proprio per accrescere la consapevolezza su quanto bisogno ci sia di sangue sicuro, così da garantire una copertura sanitaria universale. Le trasfusioni di sangue ed emoderivati contribuiscono a salvare milioni di vite ogni anno. Il sangue e i farmaci plasmaderivati sono componenti essenziali nel trattamento delle donne che hanno emorragie associate alla gravidanza e al parto, dei bambini che soffrono di anemia grave a causa di malaria e malnutrizione, dei pazienti con malattie del sangue e del midollo o con immunodeficienze, per le vittime di traumi, emergenze, disastri e incidenti, così come per i pazienti che devono subire procedure mediche e chirurgiche avanzate”.

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