Solidarietà e impegno civile al fianco della Fidas
Rosa e Lucia, le gemelle delle 100 donazioni

2019-04-08T17:34:12+02:00 8 Aprile 2019|Personaggi|
di Emiliano Magistri

Hanno deciso di iniziare a donare insieme e, insieme, hanno tagliato il traguardo delle 100 donazioni. E non hanno la minima intenzione di fermarsi qui. Loro sono Rosa e Lucia Minonni, hanno 32 anni e sono sorelle gemelle. Vivono a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, dove fanno parte del direttivo della sede locale della Fidas con la quale organizzano eventi e iniziative non solo per informare sull’attività che l’associazione svolge sul territorio, ma anche per promuovere altri tipi di donazione. “Stiamo già lavorando per organizzare nel mese di maggio un convegno sulla donazione degli organi – spiega a DonatoriH24 Lucia -, ma dobbiamo ancora decidere la data precisa”.

Lucia Minonni

L’avvicinamento al mondo della donazione avviene nel 2009, ai tempi dell’università: “Eravamo a Bari e, sempre con la Fidas, donavamo, al polo oncologico pediatrico, sangue, piastrine ed emocomponenti in genere – racconta -. Poi abbiamo iniziato l’attività nella sede di Scanzano”. Due predestinate, visto che entrambe le giovani studiano Medicina e Chirurgia a Bari: “Siamo convinte che scegliere di donare il sangue rappresenti il senso civico che dovrebbe caratterizzare tutti noi – le fa eco Rosa -. Dopo la nostra prima donazione abbiamo sensibilizzato a tal proposito le persone che ci circondano, dalla famiglia agli amici: in questo siamo state agevolate dal fatto di vivere in una piccola comunità, dove c’è sicuramente più partecipazione e coinvolgimento emotivo”.

Un piccolo centro, Scanzano Jonico, che però ha una grande comunità di donatori: “Per circa 7mila abitanti, oltre alla Fidas c’è anche una sede Avis – dice Lucia -. Noi siamo impegnati sul territorio perché crediamo che i primi a dover essere coinvolti e avvicinati a questa scelta di vita debbano essere i giovani. Ma non è semplice”. Eppure si tratta di un tema importante: “Sì, ma spesso si cercano scuse futili pur di evitare il problema – riprende Rosa -. Alcuni dicono di avere paura dell’ago, poi però li vedi che sono pieni di tatuaggi e quindi capisci che forse non tutti sono ancora pronti e consapevoli di quanto importante sia decidere di donare”. Una scelta che per le due sorelle è stato naturale compiere: “Siamo iscritte anche ad Admo (Associazione donatori midollo osseondr) quindi sappiamo quanto sia prezioso essere attivi in questo ambito. È necessario aprire le menti verso qualsiasi tipo di donazione, ma noi ci crediamo”.

Rosa Minonni

Anche grazie all’impegno di Rosa e Lucia, che da semplici donatrici sono diventate membri del direttivo e oggi gestiscono anche la segreteria organizzativa della Fidas di Scanzano, nel 2018 l’associazione ha registrato oltre 350 donazioni, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. Ma non solo: “Per venerdì 12 aprile abbiamo organizzato una giornata di donazione pomeridiana per andare incontro alle esigenze di chi, in orario mattutino, non può assentarsi dal lavoro – dice Rosa -. È la terza che organizziamo: in Basilicata lo facciamo soltanto noi qui oppure la nostra sede di Matera. Dalle 12 alle 17 chiunque potrà donare sangue e plasma nel distretto sanitario di Scanzano Jonico”. E venerdì, ovviamente, Rosa e Lucia ci saranno, quindi le donazioni delle due sorelle diventeranno 102.

Quello che però serve è un ricambio generazionale: “La maggior parte dei donatori è composta da persone che hanno una fascia d’età tra i 40 e i 50 anni, questo significa che a breve termineranno il loro percorso di donatori. Coinvolgere i giovani è possibile, ma non semplice. Non c’è ancora la cultura della donazione – concludono -. Il sangue serve sempre, non si può fabbricare, quindi va donato. Le carenze possono verificarsi, ma occorre capire che tutti dobbiamo fare la nostra parte, non solo quando c’è un’emergenza: siamo noi donatori a mandare avanti il sistema sangue, noi che forniamo le sacche agli ospedali. Non possiamo permetterci di aspettare che qualcuno venga a pregarci per donare, è un qualcosa che dobbiamo capire e fare da soli”.