Incentivare le persone a donare il sangue e promuovere la concezione del bere consapevole. Con questi obiettivi l’Ais (Associazione italiana sommelier) Toscana, in collaborazione con Avis, ha dato vita a Lucca alla prima edizione di #QuestionidiCuore, la campagna di donazione che si è conclusa la scorsa domenica, e che ha coinvolto tutti i soci dell’associazione e le delegazioni provinciali del territorio.
Un’iniziativa che, durante la settimana, ha raccolto oltre 50 adesioni tra membri dell’Ais e volontari delle singole sezioni, e che ha permesso di incrementare il numero di unità di sangue in un periodo in cui la carenza è diffusa su gran parte del territorio nazionale.
“Abbiamo approfittato di questo periodo per dare il nostro contributo, agevolati anche dal fatto che per noi sommelier, il mese di gennaio, è piuttosto tranquillo dal punto di vista degli impegni – spiega a DonatoriH24 Maurizio Zanolla, responsabile della comunicazione per l’Ais Toscana e principale promotore di #QuestionidiCuore -. Alla luce delle difficoltà con cui molte regioni italiane sono alle prese, io stesso, che da tempo sono donatore, non potevo esimermi dal dare il mio contributo”.
Un “esordio” che ha riscosso risultati positivi e ha permesso di conoscere un lato dell’Ais, finora, sconosciuto: “Tra gli obiettivi di questa campagna c’era la promozione del concetto del bere consapevole – prosegue Zanolla -, infatti troppo spesso il ruolo del sommelier viene travisato, senza capire invece che il suo compito principale non è far bene, ma insegnare a bere. Con la nostra iniziativa abbiamo voluto dimostrare che chi lavora in questo mondo, oltre a comunicare il vino quotidinamente in tutti i suoi aspetti, sa bere con la testa e può dare il suo contributo anche alla donazione”.
Anche perché, oggi, donare il sangue non è una cosa così semplice: “Ci sono molti controlli come è giusto che sia e, ovviamente, tra le prerogative che deve avere un aspirante donatore, ci deve essere quella di non avere problemi con l’alcol. Noi abbiamo dimostrato che, con intelligenza, è possibile fare entrambe le cose”.
E le persone hanno recepito il messaggio: “Le delegazioni provinciali dell’Avis, con cui per questioni di assonanza abbiamo avviato questa joint venture, hanno messo a disposizione le proprie sedi per effettuare le donazioni, e in molti hanno risposto presente. Mi auguro – conclude Zanolla – che già dalla prossima edizione si possa allargare il raggio d’azione a livello nazionale. Non sarà semplice, ma per una buona causa come questa dobbiamo provare a farlo”.