Venti persone che avrebbero dovuto essere operate dovranno aspettare. Hanno problemi cardiovascolari, ortopedici e urologici ma non possono entrare in sala operatoria: l’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona, spiega lo staff medico, ha una carenza grave di sangue 0 negativo e 0 positivo.
Il periodo delle feste di Natale, si sa, è un periodo difficile per le donazioni di sangue e plasma: difficilmente i donatori vanno a donare e quindi gli ospedali dovrebbero attrezzarsi chiedendo preventivamente sostegno alla loro rete o alla Regione, in modo da poter velocemente colmare le lacune. Una carenza prevedibile quindi, che al Ruggi ha però lasciato scoperti vari reparti: sospesi gli interventi programmati e ovviamente nessuna possibilità di affrontare le emergenze.
«La situazione è molto grave, c’è una carenza quasi totale di sangue 0 negativo e 0 positivo», spiega infatti a Donatorih24 Marcello D’Onofrio, dirigente medico del centro di medicina trasfusionale della struttura salernitana. E continua: «ad oggi abbiamo dovuto sospendere 20 interventi. Si tratta di interventi di ortopedia, cardiochirurgia, urologia. Inoltre, è escluso che riceviamo casi di emergenze».
PERCHE’ INTERROMPERE IL “PROGETTO SANGUE” ?
Una carenza aggravata anche dall’interruzione del “Progetto sangue” , terminato a dicembre e ancora in attesa di essere riattivato per il 2019. «Nove giorni di sospensione dall’inizio dell’anno che hanno però contribuito a ridurre drasticamente le scorte del nostro ospedale», prosegue D’Onofrio. Il “Progetto sangue” permetteva ai medici del San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona di raccogliere «circa duecento unità di sangue a settimana e garantiva l’approvvigionamento delle scorte arrivando a raccogliere fino a seimila sacche annue», continua il medico del centro di medicina trasfusionale di Salerno. Perché questa carenza di progettualità? Tanto da far interrompere un progetto così importante proprio a ridosso di un momento così delicato?
«Durante le vacanze di Natale e fine anno sappiamo che le donazioni si riducono notevolmente – ricorda anche Giuseppe Coppola, dirigente medico del reparto immunotrasfusionale del San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona – se a questo si unisce, come sta accadendo, un aumento della richiesta di un gruppo raro, l’esito non può che essere quello che vi stiamo raccontando», aggiunge . Coppola spiega che data la grave situazione, «abbiamo fatto richiesta al centro di rifornimento e compensazione di Napoli e a livello regionale ma ancora non abbiamo colmato le scorte». Purtroppo, «è stata comunicata la gravità della situazione anche attraverso il sistra – Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali diviso per regioni – ma la carenza di 0 negativo interessa un territorio più ampio della sola nostra struttura».
GLI ALTRI OSPEDALI SALERNITANI
Ad essere sotto scorta è gran parte del territorio salernitano. «La mancanza di sangue interessa anche la nostra zona, prenderemo sangue da Ancona che ci rifornirà in un paio di giorni ma verrà poi distribuito tra i vari ospedali», conferma a DonatoriH24 Giovanni Concilio dal centro immuno trasfusionale del Presidio Ospedaliero “Umberto I” di Nocera Inferiore (Salerno). E aggiunge: «siamo riusciti a garantire una trasfusione di 0 negativo ad un paziente oncoematologico ma siamo stati costretti a sospendere tutte le altre operazioni soprattutto per 0 negativo di cui siamo in carenza assoluta».
Eppure proprio il 3 gennaio scorso l’azienda universitaria ospedaliera San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona ha presentato un calendario speciale per il 2019: un calendario dedicato alla donazione per sensibilizzare i cittadini. Presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Un calendario che avrà sicuramente un valore maggiore se le istituzioni contribuiranno a valorizzare la donazione dei cittadini campani anche prevenendo le emergenze prevedibili.