Alex, c’è donatore
Ma poco disponibile

2018-11-29T12:48:09+01:00 27 Novembre 2018|Attualità|
di Gianluca Colletta

C’è un donatore, ma la buona sorte al momento ancora non aiuta il piccolo Alessandro Maria. Non sarà infatti possibile ricevere il midollo per il trapianto prima di metà gennaio. Una piccola flebile lucina di speranza si è però ugualmente accesa. Il bambino, residente a Londra ma figlio di genitori italiani che si sono trasferiti nella capitale britannica per motivi di lavoro, sarà trasferito a Roma per essere curato dall’équipe del professor Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-ematologia pediatrica, terapia cellulare e genica dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

TROVATO UN DONATORE

Eppure nei giorni scorsi era stato addirittura trovato un donatore tramite il registro internazionale. Una notizia, a differenza di quanto accaduto qualche settimana fa, confermata anche dai genitori del piccolo. «La notizia che si fosse trovato un donatore altamente compatibile con Alessandro Maria è vera – scrivono sulla pagina Facebook i genitori Cristiana e Paolo -. Tuttavia, a seguito dell’accertamento della compatibilità, abbiamo appreso che tale donatore (non italiano) si è reso disponibile solo da metà gennaio. Tale tempistica purtroppo è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che come sapete richiede un trapianto il prima possibile».

L’APPELLO

Già a inizio novembre la stampa aveva parlato di tre donatori compatibili, due trovati nelle banche del sangue italiane e uno all’estero. In quell’occasione però i genitori avevano smentito la notizia e chiesto di continuare a iscriversi alle banche del sangue ed effettuare la tipizzazione. Un appello che continuano ancora oggi a ripetere. «Vi esortiamo a continuare ad iscrivervi nel registro italiano dei donatori di midollo osseo, di regalare con un piccolo gesto d’amore una nuova speranza di vita ai tanti Alessandro Maria che aspettano e lottano nell’attesa».

LE CURE

Alessandro Maria, conosciuto anche semplicemente come Alex, però non può più aspettare. «Il Great Ormond Street Hospital, d’accordo con il professore Franco Locatelli (che sin dall’inizio ci ha dimostrato massima attenzione e disponibilità), ci hanno proposto di trasferire Alessandro Maria a Roma per sottoporlo alle cure dell’equipe italiana – hanno sottolineato nel post su Facebook -. E così continuiamo a sperare. Ci teniamo a ringraziare il Chelsea and Westminster Hospital, il Saint Mary’s Hospital e il Great Ormond Street Hospital e con loro tutti i medici e gli infermieri che abbiamo incontrato nel nostro percorso e che sono stati impeccabili nel riuscire a identificare in tempi record la malattia, oltre che a salvare Alessandro Maria durante la fase acuta della stessa».

LA MALATTIA

Alessandro, appena un anno e mezzo di vita, è affetto da una malattia rara, che lo mette in serio pericolo di vita. La Linfoistiocitosi emofagocitica, comunemente conosciuta in medicina come Hlh, colpisce solo lo 0.002 per cento dei bambini. Il 50 per cento dei bambini colpiti da questa malattia muore entro il primo mese dalla manifestazione dei sintomi. Alessandro è stato fino ad oggi curato con un farmaco sperimentale, che però è efficace per poche settimane, in quanto poi si crea un meccanismo di assuefazione che lo rende inefficace. Solo un trapianto di midollo osseo potrebbe salvarlo.

LA SOLIDARIETA’

Ecco allora che nelle settimane passate è scattata la solidarietà e migliaia di persone si sono messi in fila ai gazebo dell’Admo per iscriversi al registro dei donatori e verificare la compatibilità. Un gesto che sta dando speranza anche a tutte quelle persone che sono in attesa di un donatore compatibile, in quanto come aveva spiegato a Donatorih24.it la presidente dell’Admo, Rita Malatesta, l’iscrizione al registro non è solo per il piccolo Alessandro Maria ma per tutti.