La Città della scienza dice sì al Passaporto ematico

2018-05-16T15:19:35+02:00 16 Maggio 2018|Attualità|

Anche l’Azienda sanitaria ospedaliero-universitaria “Città della salute e della scienza di Torino” sposa la causa del Passaporto ematico.

Lo rende noto la stessa Azienda con una nota diffusa sui social network che riporta un documento firmato dal dirigente responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico, Lia Di Marco, e del direttore sanitario, il dottor Dall’Acqua. La città della salute di Torino si unisce così alla Lega di Serie C e alle società Napoli, Benevento, Avellino, Juve Stabia e Lanciano.

Cos’è il passaporto ematico

È un metodo di prevenzione medica intitolato a due sportivi venuti a mancare: Andrea Fortunato della Juventus e Piermario Morosini del Livorno.

«È una tecnica di prevenzione alle malattie ematiche – leggiamo nell’articolo di News.superscommesse.it – che ha lo scopo di sottoporre tutti gli atleti i quali, a partire dai sei anni di età, si accingono a praticare attività sportive agonistiche e non. I controlli ematici e cardiaci, effettuati in maniera sistematica e continuativa, mirano ad indagare e individuare eventuali anomalie o patologie».

 

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