Si ridimensiona il caso “carenza sangue” in Liguria. Nei giorni scorsi diverse testate editoriali locali hanno riportato di interventi chirurgici a rischio e di scorte di sangue al limite (al 3 maggio ne sarebbero rimaste soltanto 300), ma la situazione è tornata presto alla normalità. A rassicurare, arriva sia il Centro nazionale sangue (Cns) che il presidente di Fidas Liguria, Emanuele Russo, entrambi interpellati da DonatoriH24.
Dall’ufficio stampa del Centro nazionale sangue infatti, fanno sapere che al momento non soltanto non c’è alcuna emergenza sangue in Liguria, così come a Genova in particolare, ma addirittura non risultano carenze di sangue riferibili ai giorni di mercoledì 9 e giovedì 10 maggio. Ciò tuttavia precisano, nei giorni scorsi vi è stata una carenza, subito colmata però con sangue proveniente, come previsto dal sistema di compensazione, da altre Regioni.
Una tesi sostenuta anche dal presidente di Fidas Liguria, Emanuele Russo, medico ed ematologo, che al telefono con DonatoriH24 spiega come sia «errato parlare di emergenza sangue». E aggiunge: «vero è che nei giorni scorsi abbiamo tenuto una conferenza assieme ad altre associazioni e al Centro regionale sangue nel corso della quale abbiamo segnalato un netto calo delle donazioni provenienti soprattutto da volontari compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 40 anni, un calo importante che si attesta sopra al 10 per cento. Una diminuzione dovuta a diversi fattori, tra i quali le limitazioni imposte dalla nuova normativa e da condizioni contingenti legate alla raccolta. Parlare di emergenza sangue però è sbagliato».
Una superficialità commessa dai media, quindi. E se, chiarito ciò, volessimo raccontare cosa fa Fidas Liguria per migliorare la raccolta sangue, cosa potremmo dire?
«Dobbiamo fare tutti di più e meglio. Chiediamo di donare di più, soprattutto ai giovani. E’ davvero sbagliato però in tale contesto parlare di un’emergenza sangue in Liguria. Si è parlato piuttosto della necessità di razionare gli interventi e programmarli al meglio, vista la carenza dei giorni scorsi. Ci stiamo muovendo assieme ad Avis e al Centro regionale sangue per organizzare iniziative e raccolte straordinarie. Abbiamo realizzato a Genova la Casa del donatore di sangue: unico progetto di questo genere in Italia e struttura di eccellenza. Abbiamo raccolto sangue a Euroflora (pochi giorni fa a Genova, ndr). Abbiamo varato il progetto “Donatore 2.0” per fare in modo che le donazioni vengono effettuate “se servono, quando servono, e laddove servano”, anziché sulla scorta di uno spontaneo slancio emozionale. Facciamo tutto quello che possiamo – conclude Emanuele Russo – per accrescere la raccolta sangue, specie tra i giovani, e intendiamo continuare a migliorare ogni giorno la nostra attività».