Il sistema sangue italiano resta ai vertici
Massaro confermato alla guida di Fiods

2019-01-24T17:31:10+01:00 30 Aprile 2018|Mondo|

Gian Franco Massaro è stato confermato alla guida di Fiods. La notizia giunge dall’hotel Ergife di Roma dove gli scorsi sabato 28 e domenica 29 aprile ha avuto luogo l’assemblea internazionale della federazione.

Già alla guida di Avis Molise, Massaro continuerà dunque a svolgere il ruolo di presidente – così come fa dal 2011 – per un altro mandato. È un segno di continuità, ma senz’altro anche un punto di prestigio per il nostro Paese, che continua dunque a raccogliere fiducia e consensi in campo mondiale, almeno per quanto riguarda la gestione del sistema sangue.

Fanno il paio con la riconferma di Massaro, le nomine di Alice Simonetti nell’esecutivo internazionale Fiods, nella segreteria del Comitato europeo e di Tiziana Tacchini tra i revisori dei conti.

 

Il consenso internazionale

 

«L’Italia può fare da esempio per altri paesi». Questa la motivazione alla base del premio ricevuto a inizio mese dall’Italia al Global symposium patient blood management di Francoforte.

«L’Italia è il primo paese in cui il Pbm è supportato ufficialmente dal ministero della Salute e potrebbe fare da esempio per gli altri paesi».

Queste le parole che pronunciò nemmeno un mese fa Kai Zacharowski, dell’ospedale universitario di Francoforte; organizzatore del convegno cui parteciparono oltre 200 esperti provenienti da tutta Europa.

Così come nel caso del Patient blood management, il nostro Paese appare davvero in grado di fare da capofila nella gestione internazionale della raccolta sangue.

La riconferma di Massaro, così come le nomine di Simonetti e Tacchini paiono infatti andare in tal senso. All’assemblea internazionale di Fiods, peraltro, hanno partecipato anche due dirigenti italiani molto importanti per il sistema sangue, quali Giancarlo Maria Liumbruno (direttore del Centro nazionale sangue) e Alberto Argentoni (presidente nazionale di Avis).

Nel corso del congresso, infine, è stato presentato il fumetto “Il colore della vita”: l’opera narra la nascita di Avis ripercorrendo le tappe della vita dei due padri fondatori dell’associazione, Giorgio Moscatelli e Vittorio Formentano.

 

L’accordo tra Fiods e Centro nazionale sangue

 

Un altro risultato dell’assemblea Fiods, tuttavia, è l’accordo strategico siglato a Roma per rafforzare il sistema sangue. Lo hanno siglato proprio il Centro nazionale sangue e la Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori di sangue.

Questi, in base al protocollo sottoscritto, collaboreranno a una serie di programmi, progetti ed eventi che avranno quali obiettivi la promozione della donazione periodica, volontaria, anonima e gratuita del plasma, del sangue e la realizzazione di una completa autosufficienza sia per la raccolta di sangue che per quella di plasma.

Nel 2017, spiegano dal Centro nazionale sangue, è stata di circa 830mila chili la quantità di plasma messo a disposizione delle industrie per la produzione di farmaci fondamentali per una serie di patologie, dall’emofilia ad alcune immunodeficienze, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2016.

L’obiettivo, dicono dal Cns, è raggiungere 860mila chilogrammi nel 2020, per ridurre al minimo la dipendenza dal mercato dei medicinali plasmaderivati, che si basa prevalentemente sulla materia plasma prima fornita da un unico Paese, gli Stati uniti che, con circa del 5 per cento della popolazione mondiale, raccolgono (anche a pagamento) oltre il 60 per cento di tutta la quantità del plasma disponibile nel mondo.

«Siamo felicissimi di questa collaborazione con il Cns – afferma il presidente della Fiods Gian Franco Massaro – e speriamo che dia frutti soprattutto nel settore della raccolta del plasma, in cui l’Italia non è ancora autosufficiente, mentre sul sangue l’obiettivo è già raggiunto. Allo stesso tempo l’esperienza italiana potrà essere utile nei nostri progetti internazionali nelle zone in cui invece il sistema sangue è ancora indietro, soprattutto in Africa, Asia e America Latina».

«Garantire l’autosufficienza e la sicurezza del plasma e del sangue è fondamentale – sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns – Si pensi ad esempio alle persone con talassemia, malattia di cui il prossimo 8 giugno si celebra la giornata mondiale: questi pazienti hanno bisogno di trasfusioni periodiche continue, tanto da assorbire più del 10 per cento del sangue raccolto. Per questi pazienti è importante che alcune Regioni migliorino l’organizzazione della raccolta di sangue, in modo da poter sempre garantire le trasfusioni necessarie senza alcun ritardo sui programmi terapeutici, anche durante il periodo estivo. L’esperienza della Fiods, che rappresenta oltre 80 paesi e 18 milioni di donatori volontari e non remunerati, può essere un aiuto prezioso per condividere buone pratiche da adottare e allo stesso tempo per far conoscere quelle già in atto in Italia nei paesi che ancora non hanno un sistema come il nostro basato sulla donazione volontaria e non remunerata, che è riconosciuto tra i migliori a livello internazionale».

 

Cos’è la Fiods

 

La Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori di sangue, anche nota con l’acronimo Ifbdo in inglese e Fiods in francese e spagnolo, è un’organizzazione internazionale che ha quale obiettivo principale l’autosufficienza degli stati membri per ciò che riguarda le riserve di sangue provenienti da donatori volontari e non retribuitil’armonizzazione delle norme di sicurezza nel processo di donazione di sangue e di controlloObiettivi statutari sono: promuovere la donazione regolare anonima, volontaria e gratuita di sangue in tutti i paesi del mondo; lavorare per soddisfare la domanda di sangue umano e di prodotti ematici di alta qualità in ogni paese, in collaborazione con gli enti competenti; assicurare un’applicazione dei mezzi e metodi per garantire la sicurezza del donatore e del riceventelotta contro tutte le forme di commercio e di profitto che avvengono con il sangue e derivati, in base al principio che il corpo umano è inalienabile; partecipare a tutte le attività, studi, dibattiti o eventi relativi sia all’organizzazione di trasfusione di sangue oppure delle associazioni di donatori di sangue, prendere parte agli studi di conoscenze e tecniche di trasfusione.