Tracciabilità digitale del sangue, Kedrion si racconta

2018-05-09T11:46:23+02:00 2 Aprile 2018|Mondo|

«Qualità e industria 4.0: esperienze territoriali in ambito pharma e carta» è il nome di un seminario che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Lucca: l’evento, incentrato sulla tracciabilità digitale dei prodotti soprattutto in ambito farmaceutico, è una tappa del tour nazionale organizzato da Sps Ipc drives Italia, che anticipa la fiera dell’automazione e del digitale in programma dal 22 al 24 maggio a Parma. Il seminario ha dato il là al sito web Industriaitaliana.it per ascoltare su tale argomento la voce di Kedrion: azienda di Lucca con 2.300 dipendenti distribuiti in sei impianti produttivi e presente in oltre 90 paesi, che si occupa della lavorazione di plasma umano.

«L’industry 4.0 – spiega Alessandra Moscaggiura, manager di Kedrion Italia – è qualcosa che c’è già, e di cui non possiamo farne a meno. Dobbiamo farcene una ragione. Pertanto, la prima cosa cui abbiamo pensato, è stata quella di integrare le funzioni aziendali. Ora i progetti – ha aggiunto Moscaggiura – non li fa più solo l’It, o un qualche altro comparto aziendale. Ora, attorno ad un tavolo, ci sono gli uomini e le donne dell’ingegneria, dell’It e di altre funzioni. Tutti insieme. È fondamentale, per un’azienda, “mettersi in modalità 4.0”. Un percorso per il quale la tecnologia da sola non è sufficiente: tutta l’azienda deve essere coinvolta nella trasformazione digitale. Questa è la vera sfida. Tutte i settori dell’impresa devono contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni».
La manager di Kedrion It ha poi parlato nello specifico del percorso del sangue in Italia e all’estero e della tracciabilità automatizzata dello stesso.

«La tracciabilità del plasma estero dal donatore al paziente, percorso che vedrebbe Sap ancora protagonista – spiega Moscaggiura a Industriaitaliana.it – e la tracciabilità di quello italiano dal centro di raccolta alla consegna del prodotto finito. La tracciabilità è sempre esistita nel mondo del farmaco, solo che in passato era realizzata in maniera non automatica. Ora, quanto all’estero, grazie a software specifici sviluppati con Sap, siamo in grado di sapere di quanto plasma disponiamo e di risalire ai vari stadi della catena della “distribuzione”, tenendo però presente che il nome del donatore resta coperto dalla privacy. In Italia, invece, disponiamo ora di un software validato e accessibile via web, EmoKed, che segue l’intero percorso del plasma – conclude – rendendo accessibili tutte le informazioni in tutte le fasi del processo».

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