“Sono cresciuto a pane e Avis. Ma non bisogna donare soltanto il sangue”

2019-10-02T14:40:00+02:00 2 Ottobre 2019|
di Marco Nisticò

Per me diventare donatore è stata una scelta abbastanza facile, direi naturale, essendo cresciuto a pane e donazione. Nella mia famiglia, infatti, siamo in cinque e siamo tutti donatori. Se consideriamo anche mia moglie, il cerchio è completo.

Al di là della fortuna che ho avuto nel respirare sin da subito l’aria avisina, personalmente raccomanderei a tutte le persone in buona salute di fare questa scelta e donare, ma non solo il sangue. È necessario allargare gli orizzonti e scegliere una donazione che, definirei, a 360°, dicendo quindi “sì” alla donazione di organi e midollo osseo. Solo così riusciremo a portare a termine una rivoluzione solidale che ci consentirà, come disse Robert Baden Powell (scrittore britannico e fondatore dello scoutismo, ndr), “di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.

In questo modo l’attuale egoismo lascerà il posto a un altruismo vero e sincero che permetterà alle persone di essere valutate per quello che sono e non per quello che hanno.