Comprendere le reali dimensioni del contagio dell’epidemia di Coronavirus nel nostro Paese è uno degli obiettivi che si è posto a fine maggio il ministero della Salute. Per questo i volontari della Croce Rossa Italiana, insieme all’Istituto nazionale di statistica, in questi giorni stanno contattando un campione di cittadini italiani chiedendo di sottoporsi a test sierologico per verificare la presenza di anticorpi contro il Covid-19 sviluppati dopo un possibile contatto con il virus.
Abbiamo chiesto al responsabile salute della Croce Rossa, Michele Bonizzi, a che punto è il progetto avviato una decina di giorni fa: “Dal 25 maggio, momento in cui è partito il progetto, siamo riusciti a contattare 65mila persone. Abbiamo chiesto loro di partecipare allo studio e li abbiamo invitati a sottoporsi a test sierologico. L’Istat ci ha consegnato un campione di 190mila cittadini, con nomi e numeri di telefono. L’obiettivo è quello di ricevere i dati di sieroprevalenza per stimare la reale dimensione dell’epidemia nel Paese attraverso almeno 150mila persone”.
L’indagine, che impegna l’associazione in maniera capillare su tutto il territorio, sembra essere a buon punto: “I volontari che hanno preso parte al progetto in tutta Italia sono oltre 700 e i comitati territoriali che si sono impegnati attivamente sono circa 500 sui 670 totali che abbiamo” dice Bonizzi.
Anche il dépliant pubblicato sul sito del ministero della Salute, spiega che le persone contattate “saranno sottoposte ad un piccolo prelievo di sangue e riceveranno la risposta dalle strutture regionali del Servizio sanitario nazionale”. Bonizzi spiega in che cosa consiste il lavoro dei volontari in questo periodo: “Noi contattiamo uno per uno gli individui i cui numeri di telefono sono stati forniti da Istat, con una telefonata proponiamo di partecipare allo studio e poi durante la chiamata intervistiamo il cittadino sul proprio stato di salute. Nel questionario viene anche chiesto se è attivo in ambito lavorativo. Comunque risponda, la persona che scelga di partecipare allo studio statistico viene invitata a presentarsi in un punto prelievo”.
Il luogo dove rivolgersi per effettuare la verifica sono gli ambulatori e i laboratori statali e privati.
“Durante la chiamata vengono indicati i punti dove andare per effettuare il prelievo per il test sierologico. Noi indichiamo i comitati ambulatoriali, i comitati della Croce Rossa, i laboratori pubblici e le molte altre strutture affiliate allo studio istituzionale. I cittadini successivamente attenderanno i risultati che arriveranno entro quindici giorni. Saranno i laboratori a restituire i risultati raccolti all’Istat, che porterà a termine lo studio statistico”.
Riguardo all’esito dei test, il dépliant diffuso dal ministero è sufficientemente chiaro: se l’esito è negativo non ci saranno ulteriori controlli da effettuare. La persona il cui esito del test risulterà positivo sarà invitata a sottoporsi ad esame con tampone naso-faringeo per verificare se l’infezione di Sars-CoV-2 è ancora in corso.