Il mondo della donazione del sangue nell’ultimo mese ha compiuto uno sforzo eccezionale per assicurare a tutti, donatori e riceventi, delle misure di sicurezza irreprensibili, che tengano il Covid-19 fuori dalla porta dei centri trasfusionali e dei punti di raccolta sangue.
Ecco cinque misure di sicurezza che dimostrano l’efficienza del sistema sangue italiano, garantendo una donazione di sangue e plasma che tuteli donatori e riceventi, anche durante l’epidemia:
- Il Centro nazionale sangue ha stabilito, con una circolare emessa il 26 marzo, l’isolamento fiduciario nella propria sede abitativa per un periodo di 14 giorni, per tutti coloro che rientrano da qualsiasi territorio internazionale. La sospensione, per un periodo di tempo che equivale a due settimane, è anche valida per coloro che sono entrati in contatto con i soggetti con infezione da coronavirus documentata e per tutti coloro che sono guariti dal virus e che hanno interrotto la terapia di cura per risoluzione dei sintomi.
- Il 9 marzo è stato diffuso, dal Centro nazionale sangue, un algoritmo, cioè un procedimento che gli operatori delle associazioni e dei centri hanno l’obbligo di applicare ai possibili donatori di sangue via telefono, prima di effettuare la prenotazione per la donazione. L’algoritmo si intitola: “Chiamata donatori in condizioni di emergenza coronavirus”, indica le tre domande da porre ai potenziali donatori nella fase della valutazione delle condizioni di salute. “Ha la temperatura superiore ai 37,5°, tosse o difficoltà a respirare? Nei 14 giorni precedenti alla chiamata è stato in “area a rischio”? Ha avuto contatti stretti con un caso probabile o confermato di Covid-19?”. Se la risposta è sì, verrà indicato un medico di riferimento che si occuperà della malattia, se la risposta è no, verrà organizzata la donazione con l’appuntamento.
- Nelle sale d’attesa, è applicato il procedimento di triage, cioè la valutazione delle condizioni della salute del donatore arrivato in sede. Per questo motivo quando si attende di entrare nella sala d’attesa, all’aspirante donatore viene misurata la temperatura corporea.
- Sempre in ottemperanza delle normative divulgate dal Centro nazionale sangue, sono in atto rigorose misure di sorveglianza per evitare la diffusione dell’epidemia Sars-CoV-2: i centri trasfusionali stanno rispettando il distanziamento sociale. I donatori sono invitati ad attendere il proprio turno fuori dai centri, sparsi nelle aree adiacenti all’ingresso. Gli operatori che si occupano dell’entrata contingentata, vigilano sul rispetto delle norme. Nelle sale d’attesa sono presenti gel disinfettanti e dispositivi di protezione individuale.
- All’interno del centro trasfusionale, nella sala di donazione, il distanziamento continua ad essere rispettato distribuendo i donatori a posti alternati. Quando possibile, vengono fornite mascherine e guanti. Tutto il materiale utilizzato dai medici trasfusionisti e dagli infermieri è, come sempre, sterile e monouso. I centri e le associazioni in questo periodo hanno l’obbligo di aumentare le misure di sanificazione degli ambienti.