Donatori, malattie trasmissibili attraverso il sangue
Così la Simti spiega quali sono i Paesi più a rischio

2020-01-08T17:17:11+01:00 7 Gennaio 2020|Regole|
di Laura Ghiandoni

Le festività natalizie sono finite in archivio e il nuovo anno è ormai iniziato. Con la ripresa delle attività lavorative, riprendono, contemporaneamente, anche gli impegni dei tanti donatori. Tuttavia, in particolare per chi ha deciso di trascorrere i giorni di vacanza in qualche Paese esotico, occorre ribadire alcuni concetti importanti se, al rientro a casa, si vuole ricominciare la propria attività di donatore.

Molti viaggiatori soltanto una volta rientrati nella propria routine accusano malesseri lievi e meno lievi e si rivolgono ai medici. Esistono virus più conosciuti come malaria, febbre gialla, epatite E, o altre patologie trasmissibili attraverso le zanzare come il West Nile Virus e malattie meno conosciute in Europa trasmesse per via sessuale, come l’infezione disseminata da gonococco diagnosticata oggi, martedì 7 gennaio, a un 45enne trevigiano tornato dalla Thailandia. Non è necessario eccedere nella preoccupazione, basta informarsi. A volte potrebbe accadere il contrario e il donatore potrebbe avere una sorpresa positiva: crede di non poter donare dopo un periodo all’estero, invece informandosi si accorge che il provvedimento preventivo per la diffusione di una malattia che vietava la donazione per ragioni di rischio non è più valido.

Il presidente Simti, Pierluigi Berti

“Il donatore è il primo che si interroga sulla questione e cerca strumenti per comprendere se la zona in cui è stato è a rischio – spiega a DonatoriH24 il presidente della Simti (la Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia), Pierluigi Berti -. Per questo, come Simti, abbiamo realizzato una piattaforma chiamata proprio Il donatore che viaggia, disponibile sia per chi è medico che per chi non lo è, dove sono indicate le epidemie più pericolose per chi dona“. Ma non solo.

Il presidente indica un altro punto di riferimento per i donatori che devono partire per un viaggio: “Visitando le sedi di donazione, parlando con i medici, è possibile capire se durante il viaggio esiste un effettivo rischio al contagio. L’impegno nella valutazione di una donazione sicura è rivolto a garantire la salute di chi riceve il sangue, per la salute del paziente stesso”. Infine uno sguardo sull’andamento del sistema sangue italiano nel periodo caratterizzato dalle festività natalizie: “Nella seconda parte di dicembre abbiamo registrato un aumento nel numero delle donazioni, è verso la metà di gennaio, quando l’influenza ciclicamente si diffonde in Italia, che di solito avviene una sostanziale diminuzione”.