Sono 18 adesso le province italiane per le quali il Centro nazionale sangue ha disposto le misure di sicurezza straordinarie per contrastare il West Nile Virus. L’ultima ad aggiungersi è Ravenna. Al contempo, tra i territori fuori dai confini del Belpaese, nella “black list” è stata inserita la Bassa Austria.
Il Cns ricorda a tutti i donatori che hanno soggiornato, anche solo per una notte, in uno dei territori segnalati di avvertire il medico selezionatore. La sacca del sangue dovrà essere sottoposta a un apposito test NAT, in caso il test non sia disponibile nel centro di raccolta, si è automaticamente sospesi dalla donazione per 28 giorni.
Dopo Asti, Cuneo e Bologna, Cremona, Piacenza e Torino, quindi, l’elenco si aggiorna nuovamente. Le ultime zone, in ordine cronologico, erano state Modena, Verona e Vicenza. La prima fu Padova, poi fu la volta di Reggio Emilia, Parma e delle cinque province di Venezia, Treviso, Rovigo, Mantova e Ferrara.
Successivamente al caso dell’uomo di 79 anni che aveva contratto il virus (era il 25 luglio), il Centro nazionale sangue aveva raccomandato di applicare quanto stabilito dal decreto del ministero della Salute il 2 novembre 2015 in merito alle “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”.
Il Cns, inoltre, indica in una tabella anche i paesi dell’Unione Europea e non (Grecia, Romania, Francia,Ungheria, Serbia, Cipro e Bassa Austria) dove è prevista la sospensione temporanea per 28 giorni “per coloro che vi abbiano soggiornato anche solo una notte”. A questi si aggiungono quelli in cui la sospensione è in vigore tutto l’anno (Stati Uniti e Canada).
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