“Trasfusione Veterinaria e Umana due Mondi a Confronto” Questo il titolo della serie di convegni organizzati dall’Avis di Montecatini (Pistoia), per aiutare a diffondere l’importanza del dono del sangue anche nel mondo animale.
Sì perché non solo i pazienti umani, anche gli animali possono necessitare di trasfusioni di sangue. A cani e gatti, ad esempio, basta poco per averne bisogno: un incidente, un intervento chirurgico ma anche cause patologiche, emoparassiti o insufficienza renale.
«Già diversi anni, circa dal 2012, mi occupo della sensibilizzazione riguardo a come funziona il sistema sangue nel mondo animale» a parlare con DonatoriH24 è Michele Gilardi, presidente di Avis Montecatini.
È stato lui che, venuto a conoscenza dei già esistenti protocolli di intesa tra l’Avis Umbra e l’università veterinaria di Perugia, ha pensato di estendere lo scambio di informazioni anche a livello provinciale e regionale in Toscana, dove era presente soltanto per la città di Livorno.
Mettere insieme il mondo veterinario e umano non è così scontato e l’obiettivo delle Avis Toscane sarà quello di uscire anche dai confini regionali e coinvolgere i diversi dipartimenti universitari di veterinaria della penisola.
«Abbiamo realizzato e diffuso inizialmente il primo volantino informativo sull’importanza della donazione del sangue per gli animali, ma da tempo avevamo intenzione di organizzare degli incontri di sensibilizzazione su tutto territorio regionale» prosegue Gilardi. E così, a metà febbraio si è svolto il primo incontro a Montecatini. Poi è stata la volta del secondo ad Altopascio (Lucca) in collaborazione con l’Università di Pisa: «i due successivi saranno a Follonica e in Versilia, a Camaiore, – conclude il presidente – con l’obiettivo di diffondere il fenomeno ed arrivare un giorno a creare un partner paragonabile a quello che le Asl sono per l’essere umano nell’ambito della donazione di sangue».
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Le associazioni ricordano che per gli animali il centro trasfusionale è infatti attivo nel dipartimento di Scienze Veterinarie di Pisa dal 1994 e, come spiegato dal professore di ematologia e biochimica clinica, George Lubas, nel corso dell’incontro «portare il proprio cane a donare rappresenta, oltre che una buona azione salvavita per altri cani, permette di tenere sotto controllo periodicamente lo stato di salute dell’animale grazie ad accertamenti gratuiti».
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«Queste iniziative costituiscono un importante momento di connessione tra i due mondi della donazione umana e veterinaria – ha aggiunto Alessandro Bianchi, medico veterinario e direttore della Clinica veterinaria San Jacopo di Altopascio nel corso dello stesso incontro – perché si tratta di due settori estremamente interconnessi tanto che spesso succede che le persone che sono donatrici tendono a portare anche i loro cani a donare, ma accade anche il contrario: c’è chi comincia con le donazioni del proprio amico a quattro zampe e decide di fare lo stesso».