“Ti accompagno e andiamo insieme a donare”

2020-09-16T15:11:59+02:00 16 Settembre 2020|
di Rita Rigacci

Quando mia zia è stata ricoverata in ospedale mi ha detto: “Ho sempre avuto paura degli aghi e ora, guarda qui” – indicandomi l’ago nel braccio. Ha continuato: “Oggi se potessi donerei”. Così, in quarta superiore ho deciso di donare ed è stato tutto molto semplice. I medici e gli infermieri mi hanno messo a mio agio. Quel giorno avevo l’emoglobina bassa e la donazione è stata rinviata. Sono tornata per la plasmaferesi e per alcuni periodi ogni mese donavo. Negli ultimi mesi ho accompagnato all’unità di raccolta e al centro trasfusionale mia sorella, mio cognato e le mie compagne di calcio. Ho coinvolto tutti raccontando la mia esperienza, dicendo loro che non c’è nessun motivo per avere paura. Sei circondato da medici esperti di cui ti puoi fidare, e anche oggi se qualcuno mi dice di avere paura di andare a donare, io rispondo: “Ti accompagno e andiamo insieme”. Senza scuse.

Io non posso più donare il plasma perché sono bradicardica. Come dicevo prima donavo circa una volta al mese il plasma. Poi sono cambiate le leggi, quindi mi hanno sconsigliato la donazione di plasma per una questione di battito cardiaco. La plasmaferesi dura circa 40 minuti e i medici dicono che può essere stressante per il cuore. Ora dono sangue intero ogni sei mesi.

Secondo me per scegliere se donare o no, è meglio farlo decidere al dottore. Ci sono periodi che hai la ferratina bassa e altri che hai la ferratina alta. Se non puoi donare sangue o plasma i medici sono molto ligi e nel dubbio non ti fanno donare per non stressare il tuo corpo. Sono attenti alla salute dei donatori.