Nel 1967 c’è stata un’emergenza nel mio ufficio, un collega doveva subire un’operazione al cervello, allora era una cosa fantascientifica. Insieme a un altro collega ci siamo presentati all’ospedale San Camillo per donare il sangue, lui aveva paura dell’ago, era terrorizzato e pallido in volto. Nonostante questa paura ha donato il sangue e questa cosa mi ha fatto riflettere, così poco dopo sono diventato un donatore.
Nel 1971 sono diventato un attivista nel mondo della donazione, nel 2020, insieme al mio gruppo, abbiamo costituito una sede Fratres a Roma. Quando ci dedichiamo ad attività di sensibilizzazione, alle persone spiego cosa è il sangue, come avviene la donazione e come si utilizza il sangue raccolto. Solo nella Capitale, servirebbero circa 50mila donatori in più.