LA CONOSCENZA ALLA BASE DELLA COLLABORAZIONE
«Nell’attività di una’assoociazione come la nostra è importante lavorare a stretto contatto con le istituzioni pubbliche per l’interesse comune – dichiara a Donatorih24 Rosita Orlandi – lavorando insieme si raggiungono risultati migliori». Per questo motivo Fidas e Anci lanciano la campagna “solidarietà fuori dal Comune”: i primi destinatari saranno i sindaci pugliesi, gli assessori e tutti i dipendenti delle istituzioni pubbliche della eegione.
«Crediamo che sia importante che i primi cittadini dei comuni siano un esempio positivo anche in tema di donazione di sangue – prosegue Orlandi – prima della collaborazione c’è la formazione e la conoscenza, per questo chiediamo che tutti i referenti pubblici si formino e informino presso i centri trasfusionale in modo che la donazione diventi un gesto pubblico periodico. I donatori di sangue hanno un valore sociale ed educativo, ma anche economico e politico, parliamo di un “servizio” volontario, solidale e gratuito finalizzato esclusivamente a salvare vite umane senza alcun corrispettivo».
IL SINDACO DONATORE
Uno dei primi ad accogliere l’appello è stato il sindaco di Alberobello, Michele Longo, donatore di vecchia data. Longo considera la campagna «un passo importante» perché, dice a Donaotih24, la donazione avviene anche attraverso il passaparola ed è fondamentale che noi sindaci diamo il buon esempio». Longo ha fortemente sostenuto fin dall’inizio l’accordo Anci-Fidas, «donerò in questi giorni come atto ufficiale fatto per aiutare tutti ad acquistare la consapevolezza di un gesto piccolo ma davvero significativo che ti può riempire di gioia».
FORMAZIONE IN PUGLIA, 41 ANNI DI SCUOLA DI DONAZIONE
In Puglia, prosegue Orlandi, la Fidas non registria quel calo della donazione che si sente in molte regioni, questo perché «abbiamo una tradizione storica per quanto riguarda la formazione sulla donazione». La vicepresidente ricorda infatti ben 41 anni di formazione nelle scuole: «andiamo negli istituti di ogni ordine e grado per far conoscere cosa sia la donazione e come si faccia, per questo la maggioranza dei nostri giovani è preparata e consapevole. Certo, la stretta economica fatta sulla sanità che comporta tra l’altro un calo del personale, i virus diffusi dalle zanzare, sono tutti eventi avversi, ma noi non ci demotiviamo. Lavoriamo tanto e i risulti arrivano».
Quest’anno Orlandi conta già ben 65 raccolte sangue in scuole e università, «è un buon risultato. Oggi un terzo dei nostri donatori è giovane. Il passo successivo è la fidelizzazione del donatore: donare una volta non significa essere donatori, per questo la nostra campagna è molto ambiziosa e vuole portare i personaggi pubblici a ripetere sotto i riflettori un gesto semplice ma così importante».
Il titolo della campagna dice molto e gioca con le parole: una solidarietà fatta fuori dagli edifici comunali da chi lì lavora, una solidarietà “straordinaria”, eppure il sindaco Longo non vede lo straordinario e si augura che per tutti la donazione possa diventare «un gesto ordinario».