Riforma del terzo settore
Cosa cambia per i donatori

2018-10-04T14:38:40+02:00 4 Ottobre 2018|Attualità|
di Sara Catalini

La possibilità di inserire professionisti nelle attività delle associazioni del terzo settore e l’estensione dei soggetti che hanno diritto alle deduzioni per il finanziamento del attività in tale ambito: in estrema sintesi sono gli impegni presi il 2 ottobre dal ministro del Lavoro e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, interventuo all’Assemblea del Forum l Terzo settore.

Cosa significa esattamente? E soprattutto, l’approvazione del decreto corrttivo del codice del terzo settore cambia qualcosa per le associazioni di volontariato della donazione di sangue? A rispondere a DonatoriH24 è Claudia Firenze, responsabile comunicazione dell’esecutivo nazionale di Avis: «L’aspetto importante del decreto correttivo è che si ha più tempo, rispetto al primo, per adeguare gli statuti delle associazioni». Tra le principali novità infatti, viene fissata al 3 agosto 2019 (rispetto al precedente 3 febbraio 2019) l’ultima data utile per l’adeguamento degli statuti.  Sono previste anche diverse semplificazioni fiscali e organizzative degli enti interessati, circa 340 mila tra Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale distribuite su tutto il territorio nazionale, ma le disposizioni vanno esaminate caso per caso: «Dipende dalle dimensioni dell’associazione – spiega Claudia Firenze – Sicuramente le più grandi, da un punto di vista fiscale, si dovranno adeguare al bilancio sociale se superano il milione di euro di fatturato. I provvedimenti andranno comunque visti caso per caso».

Lo conferma anche il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola, che sottolinea gli aspetti salienti della riforma per il mondo delle associazioni dei donatori: «Per Avis il decreto correttivo non comporta sostanziali novità, ma permette di avere alcuni mesi in più per completare l’iter di adeguamento degli statuti. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, Avis si è attivata fin da subito per recepire le novità introdotte e proseguiremo su questo cammino anche nei prossimi mesi. In questa ottica è essenziale promuovere un confronto profondo, proficuo e costruttivo all’interno della nostra Associazione, tra tutti i suoi livelli territoriali, mantenendo anche un rapporto costante con le Istituzioni». Briola, inoltre, conferma la piena consapevolezza del momento che il mondo dell’associazionismo sta vivendo: «sappiamo che il presente e il futuro del volontariato italiano si stanno costruendo in questo particolare momento storico ed è nostra responsabilità fornire ogni contributo affinché il processo di riforma possa essere il più proficuo e costruttivo possibile».

PERSONALITÀ GIURIDICA, SGRAVI FISCALI E NOVITÁ GESTIONALI

Nello specifico ciascun ente interessato avrà la possibilità di ampliare i propri scopi sociali. Con l’acquisto della personalità giuridica, ogni associazione infatti dovrà interrogarsi sull’identità della propria realtà e su quali strumenti gestionali e fiscali siano più utili per svolgere al meglio il compito che si è prefissata. Definire l’attività di un ente è l’occasione per rinnovarne le fonti di sviluppo. Diventa quindi importante la scelta di trasformarsi in parte o del tutto in un’impresa sociale, rilevandone gli aspetti commerciali prima ancora di rivedere gli statuti.

Gli enti dovranno revisionare le proprie scelte fiscali, dandosi anche sotto quel profilo un nuovo orientamento, sebbene non siano interessate le realtà di tutte le dimensioni. Prima di tutto viene sostituita la parola “finanziario” dalla parola “gestionale”. E’ inoltre prevista l’emissione dei titoli di solidarietà, sgravi e incentivi fiscali a chi investe risorse per riqualificare beni non utilizzati dallo Stato o confiscati alla mafia, da destinare al terzo settore. I comparti del non profit sono ora esenti dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) inoltre la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’ente deve essere distintamente rappresentata nel bilancio di esercizio: «I cambiamenti nella gestione fiscale delle associazioni stabiliti dal Codice, sono un ottimo incentivo e una garanzia per l’attività di volontariato – commenta a DonatoriH24 Felice Moscato di Fidas nazionale – Donare il sangue è un bene che non deve avere una dimensione economica. Vogliamo che la visione del dono come bene insostituibile sia sempre il focus delle associazioni di donatori».

IL FORUM DEL TERZO SETTORE CHIEDE PIÙ CHIAREZZA

Ci sono però degli aspetti  da chiarire riguardo il decreto secondo il Forum. In particolare i dubbi espressi dal coordinamento riguardano quelle che il decreto definisce “Attività diverse” da quelle di interesse generale dell’ente, ancora non esplicitate nel decreto. Sono attesi chiarimenti anche sulle linee guida del bilancio sociale, che stando al testo sono dettate dal ministero del lavoro che: “Predispone linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore”.

Sempre al ministero del Lavoro sono attribuite le funzioni di “Vigilanza, monitoraggio e controllo pubblico e delle politiche sociali”, ma non sono esplicitate le modalità con cui viene gestito il controllo. Ultimo punto sollevato dal Forum riguarda la definizione concreta delle tempistiche di creazione di un Registro Unico per gli enti del terzo settore, che come detto dal coordinamento: “Serve agli enti per avere una loro carta di identità”.

In attesa di evoluzioni il Forum ha ribadito la sua collaborazione a Governo e Parlamento, non mancando di sottolineare l’urgenza di giungere a una conclusione dei provvedimenti.

Il coordinamento nazionale del Forum ha dato quindi un parere positivo sullo slittamento della proroga di sei mesi, dato che consente alle associazioni di avere il tempo necessario per adeguarsi alle disposizioni. Claudia Fiaschi, portavoce del Forum, ha però ribadito la necessità di integrare il testo del decreto con questioni importanti: «Confermiamo al Governo la nostra disponibilità al confronto affinché con gli strumenti legislativi disponibili, si possa arrivare ad ottenere presto il completamento del quadro normativo».