Nasce la Giornata nazionale del paziente trapiantato. Il Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare e l’Associazione italiana contro le leucemie hanno lanciato l’evento, il primo, che si terrà nel 2025.
“Il rientro a casa dopo un trapianto – commenta Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail – pone numerosi problemi: dall’alimentazione all’igiene personale, dagli animali domestici presenti in casa all’assunzione dei farmaci; dalla sessualità al rientro al lavoro o a scuola, dalle vaccinazioni alle vacanze, fino alla necessità o meno di supporto psicologico. Ail si è confrontata su questi problemi e, come sempre, ha trovato insieme a Gitmo, gruppo con il quale collabora da molti anni, un punto d’interesse comune sulla necessità di accendere i riflettori sulla figura del paziente trapiantato a livello dell’opinione pubblica, dei media e delle principali istituzioni nazionali e locali. È nata così l’idea di istituire ufficialmente, a partire dal 2025, una giornata nazionale dedicata al paziente che ha effettuato un trapianto di cellule staminali emopoietiche, che verrà celebrata ogni anno”.
Secondo i dati di Gitmo, nel 2023 sono stati effettuati 2.000 trapianti allogenici da donatore, l’anno prima erano stati 1.930 e in piena pandemia, 1.900. Le principali malattie del sangue per le quali si ricorre di più a questo trapianto sono la leucemia acuta mieloide e la leucemia acuta linfoblastica. Sono circa 3.500 l’anno i trapianti autologhi con un trend costante ed effettuati soprattutto per il mieloma multiplo, i linfomi non Hodgkin e i linfomi di Hodgkin. Riguardo le terapie cellulari CAR-T che vengono utilizzate in 40 Centri italiani, dal 2019 ne sono state effettuate circa 900.
“Una importante e recente iniziativa, che evidenzia e rafforza il forte e proficuo legame esistente tra Gitmo e Ail: l’istituzione, a partire dal 2025, della Giornata nazionale del paziente trapiantato di cellule staminali, è il segno della sempre maggiore attenzione verso i nostri pazienti – spiega Massimo Martino, presidente Gitmo -. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori non solo sui tumori del sangue ma su tutti gli aspetti che riguardano la qualità di vita e la quotidianità del paziente trapiantato e possibilmente guarito. Le problematiche e le sequele conseguenti a un trapianto sono tante: nutrizionali, sessuali, psicologiche, lavorative e di ordine sanitario e organizzativo della vita quotidiana e dei controlli medici. La Giornata verrà celebrata ogni anno, probabilmente in primavera, con il sostegno di Ail e dei centri di trapianto di midollo osseo su tutto il territorio nazionale, con iniziative di sensibilizzazione e informazione e vedrà il coinvolgimento di specialisti, pazienti, istituzioni nazionali e locali, media e pubblico”.