Le temperature fuori stagione (i meteorologi parlano di “ottobrata bis” o, per la prima volta, di “novembrata”) e le evidenze epidemiologiche impongono cautela: le misure di prevenzione contro il West Nile Virus rimangono quindi prorogate fino al 30 novembre.
Lo comunica l’ultima circolare emanata dal Centro Nazionale Sangue (qui il link) e indirizzata a tutti i referenti del sistema italiano sangue, tra i quali i responsabili delle associazioni.
“Questo a causa – si legge nel documento – delle attuali evidenze epidemiologiche e dell’andamento climatico e meteorologico stagionale”. La colonnina di mercurio che segna in molte zone temperature più primaverili che autunnali favorisce il diffondersi della zanzare vettrice del West Nile Virus, da qui la necessità di tutelarsi.
Intanto, l’ultimo bollettino del Centro Nazionale Sangue (datato 24 ottobre) testimonia il lento ma costante diffondersi delle segnalazioni.
Le province italiane in cui è stata riscontrata la presenza del virus sono a oggi quarantasette, aumentano anche le “zone rosse” segnalate nei Paesi della Comunità europea.
Una difficoltà in più per il sistema sangue, già ostacolato dalle complicazioni dovute all’emergenza sanitaria.
Le province italiane in cui sono stati riscontrati casi di Wnv sono: Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Caserta, Catania, Como, Cremona, Crotone, Cuneo, Ferrara, Firenze, Forlì-Cesena, Gorizia, Lodi, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Monza e Brianza, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pistoia, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Torino, Trapani, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona e Vicenza.
L’areale originale comprende la Pianura Padana dalla quale il virus si è diffuso settimana dopo settimana, raggiungendo quasi tutto il nord Italia, a esclusione del Trentino Alto Adige e alcune province rimaste “bianche”. La presenza del virus ha inoltre da settimane investito la Sardegna e da lì ha varcato prima il Tirreno, raggiungendo la Sicilia, e poi investendo Calabria e Campania.
Confermate le misure precauzionali per i donatori che rientrano da Stati Uniti e Canada, in considerazione della persistente circolazione del virus nei paesi del Nord America.
Come disposto in una circolare diramata dal Centro Nazionale Sangue, indirizzata anche alle associazioni Avis, Fidas, Cri e Fratres, “per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella province interessate si raccomanda di utilizzare il test Wnv Nat quale alternativa al provvedimento di sospensione temporanea dalle donazioni per 28 giorni”.
Le zone rosse in Italia e nel mondo sono individuate in base a tre criteri: il riscontro della prima positività per West Nile Virus su pool di zanzare o su esemplare di avifauna; il riscontro di positività confermata del test Elisa IgM e/o del test molecolare per Wnv in equidi; la notifica di un caso umano confermato di malattia neuro-invasiva da Wnv (Wnnd) o di febbre da Wnv (Wnf).
Nel 2021 sono stati segnalati in Italia 54 casi di infezione da Wnv, di questi 35 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 4 i casi di febbre, 15 persone sono state identificate come donatori di sangue.