Donazioni di sangue in picchiata. Nel 2017 il Centro nazionale sangue ha registrato un ulteriore calo di donatori, lontano dal record negativo del 2008 anche se il dato dello scorso anno rappresenta un pericoloso campanello di allarme. I dati sono stati illustrati questa mattina a Roma nella sede del Senato della Repubblica insieme alla presentazione di una capillare campagna di sensibilizzazione realizzata da Civis (coordinamento delle associazioni di volontari). La manifestazione è stata organizzata in previsione del World Blood Donor Day, che l’Organizzazione mondiale della sanità celebra il 14 giugno. Presenti all’iniziativa organizzata nella sala Nassirya di Pallazzo Madama, Giancarlo Maria Liumbruno direttore del Centro nazionale sangue, Valentino Orlandi responsabile di United (associazione pazienti talassemici), Aldo Ozino Caligaris portavoce del Civis,. Gianfranco Massaro, presidente Fiods (Federazione internazionale donatori di sangue) e in rappresentanza delle istituzioni la senatrice Paola Boldrini. Tra i relatori anche Letizia Lombardini,che ha sostituito Alessandro Nanni Costa, coordinatore nazionale del Centro trapianti.
L’Italia, un Paese autosufficiente
Il primo a intervenire è stato Liumbruno: «Italia è una Paese sostanzialmente autosufficiente ma dal 2012 registriamo un calo costante di donatori dovuto anche all’invecchiamento della popolazione. Nello scorso anno abbiamo però avuto oltre 300mila nuovi donatori. In ogni caso ogni giorno vengono somministrati 8mila emocomponenti, una trasfusione ogni 10 secondi. Resta il problema dell’organizzazione della raccolta nelle Regioni che non camminano tutte con lo stesso passo. Il mondo del volontariato si deve concentrare anche nella raccolta del plasma, un impegno che verrà accentuato nei prossimi 3-4 anni. C’è ancora poca informazione sulla donazione. Un esempio? Bisogna sfatare il mito della giornata di riposo dal lavoro per chi dona il sangue: accede a questa possibilità meno del 19 per cento dei donatori. Come migliorare la raccolta? Rendendo più flessibili gli orari della donazione dei centri trasfusionale per andare incontro alle esigenze del cittadino lavoratore. Per contrastare i cali estivi abbiamo raccomandato a tutte le Regioni di non sospendere le donazioni di coloro che provengono dalle aree a rischio ma di aumentare gli screening sul sangue per garantire comunque la sicurezza delle trasfusioni».
I trapianti e la necessità di sangue
«Ci sono sempre più pazienti oltre i 65 anni, che assorbono i due terzi delle donazioni e mentre aumenta la popolazione anziana diminuisco i giovani che dovrebbero garantire la continuità. Con il Cns abbiamo condiviso una campagna sui social coinvolgendo sul loro terreno proprio i giovani per far giungere quanto più possibile il messaggio di solidarietà. I giovani sono sensibili verso questi temi ma non sono sufficientemente informati», ha aggiunto Aldo Ozino Caligaris. Il dibattito si è spostato sui trapianti. «Senza sangue non si possono fare i trapianti di organi, grazie a tutti i donatori che sono stati e saranno sempre così generosi. Grazie ai loro sforzi siamo potuti crescere su questo fronte. Fondamentale è la collaborazione tra il mondo dell’associazionismo e le istituzioni», ha detto Letizia Lombardini. «Migliaia di pazienti sono affetti da gravi malattie croniche del sangue. In passato la prognosi era infausta ma oggi è possibile guardare al futuro con maggiori speranze – ha detto Valentino Orlandi -. La componente prioritaria di tanti successi è la donazione di sangue e anche noi portiamo il messaggio tra i giovani per aumentare il numero dei donatori. Chiediamo più ascolto da parte delle istituzioni sulla garanzia della sicurezza e certezza della terapia trasfusionale».
L’Italia sede della Giornata mondiate dedicata ai donatori
Non è mancato un pizzico di Polemica con Gianfranco Massaro: «Molti Paesi europei sono stati e sono sede della Giornata mondiale dedicata ai donatori e al sangue. Non capisco perché in Italia non riusciamo a promuovere questa iniziativa». «Ben venga la proposta», ha replicato Liumbruno mentre la senatrice Boldrini ha aggiunto: «Accolto l’invito e ne parlerò con la ministra Grillo affinché sia possibile organizzare la Giornata mondiale anche in Italia» e poi ha aggiunto: «Da sempre sono vicina ai pazienti e ai donatori. Dobbiamo fare di più per sensibilizzare i cittadini a donare, far capire quanto è importante dare qualcosa di se agli altri. Si dona agli altri ma attraverso la donazione si ha un ritorno personale attraverso test periodici sulla propria condizione di salute. Ci dobbiamo rivolgere alle nuove generazioni, entrare nelle scuole per far capire l’importanza di un gesto molto semplice ma fondamentale. C’è anche bisogno di percorsi uguali nelle Regioni e serve un migliore colloquio tra di loro affinché chi ha organizzato meglio i servizi aiuti gli altri».
I numeri
Nel 2017, i donatori di sangue sono stati poco più di un milione e 680mila, con un calo di circa 10mila volontari rispetto al 2016. Nel totale dei donatori, vanno considerati anche 304mila iscritti e quindi il ricambio non è sufficiente per mantenere in equilibrio le donazioni. Il trend negativo non si arresta e dal 2012 (quando venne toccato un milione e 740mila donatori) viene registrato un continuo decremento.
Nell’analisi effettuata, il 31% è donna, la fascia di età più numerosa è quella compresa tra 46 e 55 anni (il 29% del totale) e quelli tra 36 e 45 (il 26%). Solo il 13% ha tra 18 e 25 anni.
Nel 2017 sono state effettuate oltre tre milioni di donazioni (3.006.726 per la precisione), trentamila in meno rispetto all’anno precedente. Attraverso le donazioni in aferesi è stato possibile invece raccogliere quasi 830mila chili di plasma, indispensabile per la produzione di una serie di farmaci salvavita, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016. Con la donazione volontaria e non remunerata come avviene in Italia, sono state effettuate oltre 637mila trasfusioni, per interventi chirurgici o terapie di malattie come la talassemia. Le trasfusioni di globuli rossi sono in leggero calo grazie anche alle tecniche di Patient Blood Manage-ment, fortemente supportate dal Ministero della salute, anche con provvedimenti normativi, che permettono di ottimizzare l’utilizzo delle unità di sangue e migliorare i risultati in termini di salute per i cittadini.
La campagna di sensibilizzazione
CNS e il CIVIS (Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa) hanno organizzato una campagna dal tema “‘Be there for someone else” (Sii presente per qualcun altro”, con un riferimento particolare alla sensibilizzazione dei giovani, il vero bacino del ricambio. L’iniziativa prevede una pagina web sul sito del Cns che verrà messa on line il 14 giugno, con video di testimonianza raccolti sia tra i pazienti che tra i donatori, iniziative specifiche e contributi di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport. Il materiale verrà rilanciato sui social network più popolari. Dal 15 (nell’ambito della campagna e attraverso una conferenza internazionale) è prevista una iniziativa specifica sulla donazione di plasma in collaborazione con Fiods, la federazione internazionale dei donatori di sangue.
Un aiuto dalla televisione
Su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri ( Dipartimento informazione ed editoria) verrà programmato sulle reti RAI, lo spot sulla donazione del sangue realizzato dal Dipartimento nel 2015.