Elianna Constantino è una bimba che ha superato la più grande prova della sua vita prima ancora di venire alla luce. Prima di nascere, infatti, la piccola è stata sottoposta a cinque trasfusioni e a un trapianto di midollo osseo; interventi che hanno avuto luogo con l’utilizzo di un ago attraverso addome e utero della madre (Nichelle Obar), direttamente nella vena del cordone ombelicale.
Questa storia raccolta dal New York Times arriva da San Francisco, Usa, dove la neonata affetta da alfa-talassemia major, una patologia con un alto tasso di mortalità neonatale e fetale, è stata sottoposta alle terapie e all’intervento salva-vita. Poi, il primo febbraio scorso, la piccola è nata.
È troppo presto per dire se Elianna starà bene, tuttavia, se il suo caso dovesse risolversi positivamente nel lungo periodo, come spiega Giovanna Tedde in un articolo pubblicato da Pourfemme.it, «si aprirebbe concretamente la porta all’uso di trapianti di midollo osseo in fase prenatale. Questo potrebbe consentire – sottolinea la giornalista – di aggredire gravi patologie come anemia falciforme, emofilia e disturbi genetici che spesso, diagnosticati in gravidanza, spingono molti genitori a optare per l’aborto».
I coniugi Constantino – il papà si chiama Chris – avrebbero appreso di essere portatori sani poco dopo la scoperta di aspettare il primo figlio: un bimbo di tre anni senza alcuna patologia. I medici hanno subito informato la famiglia delle scarsissime possibilità di sopravvivenza del feto. Vi è inoltre da considerare che qualche volta, in questi casi, può insorgere nella madre la “sindrome specchio” (o di Ballantyne) che potrebbe esporre anche la donna in gravidanza a gravi complicanze.