Gentili Signore e Signori, è per me oggi un immenso piacere portare il saluto e la voce della FIODS al 43° Convegno Nazionale della SIMTI.
La FIODS è impegnata a diffondere e difendere i principi etici della donazione di sangue, norme e valori che sono la base del comportamento individuale. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso lo sviluppo di iniziative informative, formative, culturali e di ricerca, che sono alla base della nostra mission.
Un saluto che è innanzitutto un’espressione di gratitudine nei confronti della comunità di medici, che si prende cura della salute dei nostri donatori, che fanno e faranno sempre di tutto per rispondere alle esigenze degli ammalati, ma il donatore deve sentirsi rispettato e apprezzato, ha il diritto di essere informato ed avere una percezione positiva della donazione, e il sistema trasfusionale dovrà sempre di più garantire servizi ineccepibili, anche con l’ampliamento delle opportunità di accesso alle strutture di raccolta.
Il Sistema Sangue italiano ha assistito negli ultimi decenni a progressi inimmaginabili; nel tempo si sono infatti ridotti, fino a pressoché annullarsi, i rischi per la donazione e la trasfusione del sangue, quelli legati alla produzione e all’utilizzo dei farmaci plasmaderivati, e quelli legati alla insufficienza di emocomponenti per l’utilizzo ospedaliero.
La raggiunta autosufficienza nella raccolta di sangue è un successo per ogni sistema sanitario che vi giunga; un successo che, è bene ricordarlo sempre, non va mai dato per scontato né acquisito per sempre.
Allo stesso tempo, il nostro Paese non ha ancora raggiunto, come sappiamo, l’autosufficienza nella raccolta di plasma per la lavorazione industriale. Vanno segnalati, in questo senso, la troppo forte differenza regionale nella raccolta.
Anche i raggruppamenti regionali per le gare di conto lavorazione possono essere un modo per trasferire buone pratiche nelle varie parti d’Italia, ed è per questo che nelle ultime gare abbiamo accolto con favore la preponderanza del criterio qualitativo, che include anche i servizi per il miglioramento del sistema.
Ringraziando ancora per la possibilità concessami di portare il saluto di FIODS in un’occasione così rilevante per il nostro Sistema, chiudo con due brevi considerazioni;
La prima è che la FIODS si pone degli interrogativi, rispetto alle notizie circa la possibilità di una modifica normativa che permetta la lavorazione del plasma italiano in impianti situati in Paesi in cui la donazione del plasma è remunerata.
La seconda è una nota sui progetti internazionali. Come FIODS sosteniamo ancora una volta l’importanza che non una goccia di plasma donato sia a rischio di spreco; è dunque necessario che tutti noi, parte del sistema sangue, facciamo ogni possibile sforzo per favorire, semplificare e moltiplicare i progetti di cooperazione internazionale, con lo scopo di avvicinare i nostri preziosi medicinali ai pazienti che, in tutto il mondo, li aspettano per aggiungere” tempo alla vita e vita al tempo”.