La partecipazione diretta del Ministero della Salute per una campagna di sensibilizzazione volta a coinvolgere la popolazione. Lo richiede la Federazione Italiana Donatori Associazioni Sangue attraverso il portavoce Aldo Ozino Caligaris. Se l’anno trascorso ha rappresentato un successo per la raccolta sangue, ancora molti sono i temi da affrontare per coinvolgere tutte le fasce della popolazione al tema della donazione.
Il presidente nazionale della Fidas indica a Donatorih24 quali sono i successi raggiunti: “Il 2019 alla luce della riunione plenaria di novembre è stato un buon anno per la raccolta sangue“. A proposito dei cambiamenti rispetto agli anni precedenti dichiara: “C’è stata una diminuzione sia delle richieste che delle donazioni, la situazione si è equilibrata e ne siamo soddisfatti”.
Caligaris introduce le carenze ancora da colmare: “Ciò di cui non siamo completamente soddisfatti è la raccolta del plasma. Nel 2019 non tutte le regioni hanno raggiunto l’obiettivo dell’autosufficienza, alcune lo hanno raggiunto, ma per poco”. Il plasma è necessario per la produzione di plasmaderivati per l’industria farmaceutica: “Siamo all’80 per cento della quantità necessaria” spiega “se tutti i donatori di sangue donassero attraverso l’aferesi anche il plasma, avremmo raggiunto l’autosufficienza per la produzione di farmaci“.
Che cosa quindi non permette di raggiungere l’autosufficienza, o quali sono i gruppi sociali che donano di meno? “Le donne sono ancora poco coinvolte, sia nella donazione del plasma, che del sangue. Ancora solo un terzo dei donatori è donna”. Come si comportano invece i giovani, donano? “Nei giovani c’è una parità di partecipazione tra i due sessi” aggiunge “forse perché in passato ci siamo impegnati con le campagne di sensibilizzazione nei loro confronti, cercando di coinvolgere le nuove leve. Ancora dobbiamo fare molto per raggiungere una larga parte della popolazione giovanile, per dare loro un senso di partecipazione civica” racconta il presidente: “È importante permettere loro di sviluppare un senso di responsabilità verso le altre persone”.
Qual’è l’auspicio invece riguardante gli stranieri? Il Presidente risponde così: “Ai nuovi italiani un doppio appello: un invito a donare per contribuire a raggiungere l’autosufficienza nazionale, ma anche pensando a tutti coloro che hanno gruppi e sottogruppi sanguigni con caratteristiche peculiari, sostenere il bisogno di chi ha un gruppo sanguigno raro“.
Coinvolgere tutte le fasce della popolazione è la priorità dell’associazione. I Fidas Lab sono dei momenti formativi con cui la Fidas prepara i responsabili associativi a svolgere campagne per l’inclusione e la sensibilizzazione nei confronti di tutti i cittadini. I soci giovani e non giovani grazie a questi momenti di incontro diventano capaci di promuovere la donazione del sangue e coinvolgere nuovi donatori. Nell’ultimo anno la forma laboratoriale è diventata multimediale offrendo ai giovani la possibilità di condividere le proprie esperienze attraverso gli strumenti video e social. A proposito dei Fidas Lab si dichiara soddisfatto Caligaris: “Hanno il nostro impegno costante, rappresentano un buon ritorno in termini di resa”.