Un’occasione per coinvolgere il mondo del volontariato e dell’intero Terzo settore nazionale. Padova è pronta per vestire l’abito di Capitale europea del volontariato 2020, dopo il rituale passaggio di consegne avvenuto nei giorni scorsi con la città slovacca di Košice che aveva ospitato le iniziative per l’anno in corso.
La due giorni padovana, prevista per i prossimi 7 e 8 febbraio, sarà importante per ribadire l’impegno che tante associazioni, tra cui Avis Nazionale (che ha organizzato un convegno proprio per l’8), esercitano nel campo della donazione di sangue e plasma, nonché dell’etica e dell’inclusione sociale. “Obiettivo di tutte le attività in programma è quello di riunire tante realtà appartenenti ad ambiti diversi, con il filo conduttore comune della sostenibilità – spiega il presidente del Centro servizi del volontariato di Padova, Emanuele Alecci -. Siamo convinti che possa diventare un’opportunità per avvicinare i cittadini al mondo del volontariato: abbiamo bisogno di persone che si mettano al servizio degli altri”.
E proprio la volontà di garantire inclusione sociale e solidarietà come modelli virtuosi di accoglienza, è ciò che sta spingendo Avis a realizzare un incontro ad hoc proprio a Padova: “Abbiamo intenzione di organizzare un convegno che serva a diffondere le opportunità che il volontariato può garantire verso chi più ha bisogno – spiega a DonatoriH24 il presidente Gianpietro Briola -. Fare la propria parte è necessario verso tutti, nuovi cittadini e cittadini italiani in difficoltà. In un’epoca in cui siamo sempre più circondati da egoismi e personalismi diffusi, questo nostro impegno deve assumere ancor più valore”.