Fornire un trattamento preferenziale ai donatori di sangue che si rivolgono alle strutture pubbliche. Arriva dalla Cina la richiesta delle autorità locali di prevedere donazioni volontarie nel sistema di credito sociale, l’iniziativa promossa dal governo cinese al fine di sviluppare un sistema nazionale per classificare la reputazione dei propri cittadini.
Come ha riportato China News (la seconda agenzia di stampa nazionale dopo la Nuova Cina), è stato questo il contenuto di una circolare emessa da vari dipartimenti locali tra cui la Nhc (la National health commission), anche alla luce del fatto che il numero dei donatori di sangue non retribuiti è aumentato per 20 anni consecutivi. Solo nel 2018, tanto per citare qualche dato, sono state quasi 15 milioni le persone che hanno donato il sangue senza ricevere alcun compenso in cambio: sempre in base a quanto riportato dalla Nhc, frutto di questa azione sono state 25 milioni di unità raccolte.
Tuttavia, con la circolare viene chiesto di migliorare non solo il sistema della donazione non remunerata, ma anche l’organizzazione delle stazioni ematiche con la realizzazione di nuove strutture dedicate ad accogliere i donatori all’interno dei programmi di pianificazione urbana. In più, viene chiesto un rafforzamento ai singoli dipartimenti amministrativi locali affinché garantiscano maggiore supporto nelle situazioni di emergenza, fornendo quindi sangue nel caso di catastrofi naturali o altre situazioni critiche.
L’obiettivo è quello di realizzare un modello che fornisca servizi personalizzati ai donatori di sangue e che, così facendo, migliori il livello di sicurezza del sangue nelle aree di maggiore povertà e una crescita della sua rete di raccolta e fornitura.