Sono Piemonte e Lombardia le regioni italiane più virtuose in quanto a contributo in fase di compensazione interregionale. È il dato che emerge dal Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per il 2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Il testo, che nei mesi scorsi aveva già incassato l’ok sia della commissione Salute delle Regioni che della conferenza Stato-Regioni, indica i consumi storici, i livelli di produzione necessari, nonché le linee guida per la compensazione interregionale e il monitoraggio dell’autosufficienza. Un punto fondamentale in particolare per l’impatto che tutto questo avrà su gestione e organizzazione dei vari sistemi trasfusionali regionali. Proprio in termini di consumi, il Programma individua in 70mila “le sacche cedute dalle regioni che hanno registrato una maggiore produzione rispetto a quelle in deficit“, e che hanno contribuito a garantire l’autosufficienza nazionale per il sangue.
Lazio e Sardegna sono stati i due territori che più hanno beneficiato della compensazione nel corso del 2018, mentre è andata meglio ad Abruzzo e Toscana. Tra le regioni più virtuose ci sono anche l’Emilia Romagna, le province autonome di Trento e Bolzano, il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e le Marche.
Dati in crescita arrivano invece in merito ai farmaci plasmaderivati. L’albumina ha raggiunto il 70% di produzione, l’antitrombina il 76%, mentre le immunoglobuline per uso endovenoso sono arrivate al 73%.
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