Un progetto per promuovere la cultura della donazione e favorire il ricambio generazionale. Con questo spirito l’Avis comunale di Perugia ha avviato un’iniziativa con le classi quinte dell’istituto Alessandro V0lta che permette agli studenti di imparare il percorso del donatore e, in particolare, del sangue che viene raccolto.
“Insieme alla dirigente scolastica Rita Coccia e alla professoressa Tiziana Guerrini, abbiamo pensato a un qualcosa di diverso perché crediamo che non ci sia lezione migliore se non quella di far capire ai giovani cosa significhi donare il sangue – spiega il presidente di Avis Perugia, Fabrizio Rasimelli -. Dall’accettazione del paziente nel centro trasfusionale alla lavorazione del sangue donato, passando per il prelievo: l’obiettivo è fornire una conoscenza a 360° di tutto il movimento che ruota attorno al mondo dei volontari”. Ma non solo.
Parallelamente a questo, l’Avis e l’istituto Volta hanno avviato una collaborazione con il centro Daniele Chianelli, una struttura all’avanguardia di Perugia che assiste i malati di leucemia in attesa di trapianto di midollo osseo, e ospita anche le loro famiglie. Gratuitamente. “Dopo aver portato i ragazzi nel centro trasfusionale, dove il primario Mauro Marchesi e il responsabile del laboratorio, Mauro Tarragone, hanno spiegato passo passo tutti gli step del post donazione, siamo andati con gli studenti in questo centro per far capire loro chi utilizza il sangue una volta donato – prosegue Rasimelli -. Mostrare l’importanza della donazione e quanto questa sia preziosa per chi la riceve è il modo migliore per formare i donatori di domani”.
Un duplice progetto che durerà per tutto il mese di ottobre fino alla prima settimana di novembre. Ma qual è stato il riscontro dei ragazzi? “Devo fare i complimenti alla scuola e agli studenti perché difficilmente, in vita mia, mi sono trovato ad avere a che fare con giovani così seri, rispettosi, curiosi, disponibili e pieni di entusiasmo per questa esperienza – spiega il presidente -. Ognuno di loro farà poi un lavoro in classe sulla donazione e deciderà autonomamente se diventare donatore o meno”. E poi un pensiero finale: “Oltre al personale del centro trasfusionale dell’ospedale di Perugia, per la straordinaria accoglienza che ha riservato ai ragazzi, mi preme ringraziare i volontari della nostra Avis comunale – conclude Rasimelli – per il grande lavoro che svolgono quotidianamente insieme ai donatori e alla nostra Francesca per come sensibilizza i giovani a donare il sangue”.