Compensazione regionale insufficiente, carenza cronica e interventi chirurgici a rischio. È una situazione di costante difficoltà quella che sta vivendo la città di Messina e, nella fattispecie, il centro trasfusionale dell’ospedale Papardo. Seppur negli ultimi due anni e mezzo la quantità di sacche sia aumentata, i numeri collezionati non bastano a garantire l’autosufficienza.
“Il periodo estivo è stato particolarmente critico – spiega a DonatoriH24 la direttrice di struttura complessa di Medicina Trasfusionale dell’azienda ospedaliera, Roberta Fedele -, quando ci siamo trovati costretti a bloccare più volte attività e interventi chirurgici. Neanche la compensazione regionale è stata sufficiente a coprire le carenze, fortunatamente in più di un’occasione ci è venuta in aiuto la regione Emilia Romagna“.
Da quando la dottoressa Fedele è arrivata a Messina, tuttavia, le unità di sangue intero sono passate da 400 a 800: “Anche per la raccolta plasma siamo riusciti a incrementare le quantità grazie a migliori procedure di aferesi, ma non è ancora sufficiente”. La direttrice spiega cosa manca: “Servirebbe maggiore coinvolgimento dei cittadini, c’è poca informazione e sensibilizzazione“. Ecco allora il piano.
Domenica 13 ottobre, come ogni seconda domenica del mese, dalle 8:00 alle 11:30, il centro trasfusionale sarà aperto: “Abbiamo già molte iscrizioni in particolare da parte dei donatori di plasma che, essendo un giorno festivo, possono dedicare più tempo alla donazione – conclude -. Poi, dallo scorso aprile, anche ogni martedì pomeriggio, dalle 14:30 alle 17:00, si può venire a donare il sangue”.