Sono iniziati i campionati di calcio e molti calciatori hanno già messo a segno un gol per la solidarietà. L’Italia, “popolo di santi, navigatori e allenatori”, s’è desta(ta) dal piacevole periodo di relax agostano ed è pienamente entrata nel clima “pallonaro” che la accompagnerà fino al prossimo 24 maggio, data dell’ultima giornata di gare. I giocatori, proprio per il loro essere atleti allenati, in salute e super controllati, rappresentano l’archetipo ideale del donatore e spesso non mancano di esserlo.
Negli ultimi giorni, l’esempio positivo è arrivato dalla formazione di Lega pro FC Südtirol Alto Adige (foto). Il capitano Hannes Fink e i compagni di squadra Mario Ierardi e Gianluca Turchetta, hanno donato il sangue al centro trasfusionale dell’ospedale San Maurizio di Bolzano. Quanto a solidarietà, si distinguono le squadre di Triestina, Sassuolo e Prato; uno storico donatore, non soltanto di gioie interiste, è stato Sandro Mazzola, anche Emanuele Giaccherini (Chievo Verona) è un donatore abituale.
Oggi, il testimonal eccellente è forse il più grande di tutti (Messi permettendo), lo juventino Cristiano Ronaldo. CR7 ha un look assai marcato, tra orecchini e ninnoli vistosi, ma al contrario di molti suoi colleghi non ha neanche un tatuaggio. Il motivo l’ha spiegato lo stesso asso portoghese: “Sono un donatore abituale, se dovessi farmi un tatuaggio non potrei donare per sei mesi”.
Tutti esempi fulgidi affinché gli italiani diventino un “popolo di santi, navigatori, allenatori e anche donatori”.