Incentivare la cultura del dono anche nelle aziende
Cosa prevede l’accordo tra Avis Veneto e Confservizi

2019-07-12T17:00:23+02:00 14 Luglio 2019|Attualità|
di Emiliano Magistri

Obiettivi e strategie condivise per contribuire a diffondere la cultura del dono, insieme alle regole per il vivere sano e l’attenzione al senso civico. Entra nel vivo la partnership tra Avis Veneto e la Confservizi regionale, un accordo che prevede l’ingresso dei volontari dell’associazione nelle aziende del territorio per illustrare l’attività dei donatori e incentivare sempre più persone a compiere la scelta etica. Ma non solo.

“Unire le forze è importante per dimostrare che quello che facciamo ha la stessa importanza delle campagne che vengono condotte a tutela dell’ambiente o del trasporto sostenibile – spiega a DonatoriH24 il presidente di Avis Veneto, Giorgio Brunello -. La responsabilità sociale è un qualcosa che riguarda ogni aspetto della vita, non soltanto la donazione”. Un’intesa che è servita anche per rilanciare e ribadire l’importanza di “Io valgo”, il progetto che l’associazione, già nei mesi scorsi, aveva sottoscritto con altre realtà rappresentative delle imprese venete con l’obiettivo di promuovere la cultura del dono in azienda e, soprattutto, andare incontro alle esigenze dei lavoratori che devono chiedere il permesso per potersi assentare e andare a donare il sangue.

L’impegno di Avis in questa nuova partnership con Confservizi che, come sottolinea Brunello, “rappresenta le imprese più grandi del Veneto”, si baserà sui principi cardine che già guidano il lavoro dei volontari: la gratuità del dono, l’anonimato e l’attenzione a uno stile di vita sano associato alla fiducia e al sostegno reciproco. E così Confservizi Veneto, che rappresenta le società a capitale pubblico-privato di proprietà degli enti locali, che erogano i servizi di pubblica utilità nell’area regionale: dal ciclo idrico integrato, alla gestione rifiuti, passando per la distribuzione di gas e illuminazione pubblica.

Avis Veneto, con le sue sei sezioni provinciali e le 325 comunali, insieme all’Abvs (l’Associazione bellunese volontari del sangue), che a sua volta riunisce 52 sezioni in provincia di Belluno, opera per assicurare il sangue a chi ne ha necessità, tutelandone la cura e promuovendo corretti stili di vita. “Entro la fine del mese – conclude Brunello – dovremmo stilare, insieme a Confservizi, un vero e proprio calendario di quelli che saranno gli interventi da effettuare azienda per azienda“.