Sono otto i nuovi farmaci a cui, grazie alla ricerca, si è arrivati negli ultimi due anni e, per mezzo dei quali, è possibile debellare le leucemie acute e le mielodisplasie. Numeri che danno speranza a migliaia di pazienti e che sono stati presentati in occasione della 14esima edizione della Giornata nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, che si è celebrata venerdì 21 giugno.
L’appuntamento di quest’anno si è concentrato proprio sui progressi che la scienza ha fatto registrare per quelle patologie che, fino a oggi, avevano visto pochi passi avanti in termini di cure e tempi di guarigione. Come ha spiegato il presidente dell’Ail (l’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma), che quest’anno festeggia i 50 anni dalla fondazione, Sergio Amadori, “in questi anni è cambiato anche il ruolo dell’ematologo che, oggi, come preoccupazione principale, deve avere quella di utilizzare nel miglior modo possibile i farmaci che ha a disposizione. Gli anticorpi monoclonali, insieme alla chemioterapia, rappresentano solo alcune delle terapie da adottare per le leucemie acute o le mielodisplasie”. E i risultati lo confermano.
Quelle forme leucemiche, che fino a diversi anni fa comportavano la morte di circa l’85% dei pazienti colpiti, oggi vengono debellate nel 95% dei casi. La leucemia linfoblastica acuta, una tipologia estremamente aggressiva che colpisce i bambini, oggi vede i piccoli malati salvarsi nel 90% dei casi. Stesso discorso per il linfoma di Hodgkin, da cui guarisce l’85% delle persone colpite. Tutto ciò grazie al progresso della diagnostica e alla possibilità di verificare eventuali mutazioni del dna su cui è possibile intervenire con farmaci specifici. I nuovi tumori del sangue diagnosticati nel nostro Paese nel corso del 2018 sono stati poco più di 30mila, facendo registrare un lieve calo rispetto all’anno precedente.