“Non esistono attività di sperimentazione autorizzate”. Così l’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) ha deciso di sospendere il volo dei droni di ABZero, la società che ha brevettato l’unico apparecchio in Italia e in Europa per il trasporto di emoderivati in tempo reale, on demand, 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno. Fino a quando? Senz’altro fino a quando la documentazione richiesta alla start up pisana non verrà definitivamente verificata e approvata. Ma facciamo un passo indietro.
Andrea Cannas, architetto esperto in progettazione e sicurezza, e Giuseppe Tortora, ingegnere con dottorato in robotica, sono i fondatori di ABZero. Il progetto “Un drone per la vita” prevede la commercializzazione di un apparecchio completamente automatizzato nel decollo, nella percorrenza e nell’atterraggio. Tutte le sue operazioni possono essere gestite e controllate attraverso un’app e, soprattutto, il suo impiego permetterebbe di ridurre fino all’80% i tempi di percorrenza sulle brevi distanze (10-15 km) e di oltre il 50% sulle medie (30-40 km). Eppure qualcosa si è inceppato.
In base a quanto dichiara l’Enac, “l’operatore ABZero ha presentato un’autocertificazione per poter effettuare operazioni con il drone a linea di vista. Le operazioni dichiarate non prevedono il sorvolo né di persone, né di strade aperte al traffico, dato che comportano prescrizioni tecniche specifiche rapportate al peso del drone”. Ma non solo. Lo scorso aprile, durante un volo di prova, un drone ABZero si è schiantato sul terrazzo di un hotel di Riccione, senza fortunatamente provocare danni a cose e persone: ebbene, nell’elenco degli operatori autorizzati Sapr (Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto) presente sul sito dell’Enac, non ci sarebbe il nome di ABZero srl.
“Al momento risultiamo sospesi da questa sperimentazione – spiega Giuseppe Tortora, co-fondatore della società -, ma siamo tranquilli. Abbiamo inviato tutto il materiale richiesto, probabilmente non è stato visionato. Per quel che ci riguarda il nostro lavoro e lo sviluppo del sistema proseguono senza intoppi. I voli effettuati in questi mesi servivano solo a dimostrare l’utilità e l’efficienza del progetto“. Eppure, almeno in questa fase, i voli sono vietati: “Fortunatamente siamo in un periodo dell’anno in cui non avevamo previsto altri test, quindi avremo tempo e modo di dimostrare la regolarità della documentazione presentata. Questi inconvenienti capitano perché parliamo di un settore assolutamente nuovo, quindi le verifiche a volte possono essere più capillari. Ci aspettiamo che questa sospensione venga eliminata o, quantomeno, ridotta. Nel frattempo – conclude – mi auguro che dopo l’estate la situazione si chiarisca, così da poter iniziare il trasporto delle sacche con gli ospedali di Pontedera (in provincia di Pisa, ndr) e Volterra (Firenze, ndr)”.