Ha compiuto 18 anni lo scorso 4 aprile. Esattamente venti giorni dopo, il 24, ha effettuato la sua prima donazione di sangue: “Con due genitori donatori da anni, sarebbe stato impossibile non esserlo anche io”. Lei si chiama Ilaria Achilli ed è una volontaria della sezione comunale dell’Avis di Fivizzano, in provincia di Massa Carrara.
È emozionata quando la contattiamo. Non è abituata a rilasciare interviste, forse perché già consapevole di come scegliere di donare il sangue non debba essere per forza una notizia, ma un gesto naturale e sensibile verso gli altri: “Da circa un anno sia mio padre Riccardo che mia madre Natalina mi stavano raccontando della loro esperienza di donatori (di sangue il primo, di plasma la seconda, ndr) – spiega Ilaria -, facendomi capire quanto fosse importante intraprendere questo percorso e quali benefici ne avrebbero potuto trarre gli altri”. E il messaggio è arrivato forte e chiaro.
Ilaria, nonostante la giovane età, sta già “lavorando” sui suoi compagni di scuola e sui suoi amici perché, sottolinea, “siamo proprio noi giovani a doverci mobilitare per incrementare la raccolta, sia di sangue che di plasma”. E bacchetta anche chi si nasconde dietro presunte paure dell’ago o di altro: “Non c’è niente da temere, quando sono andata a donare ho trovato persone competenti e disponibilissime. Non succede nulla di cui preoccuparsi, bisogna solo pensare che più siamo, più vite riusciamo ad aiutare“.
Quella di Fivizzano è una sezione Avis che ha da poco festeggiato i 52 anni di vita, visto che è stata fondata nel 1967. Conta 750 iscritti e, nel corso del 2018, è riuscita a raccogliere un totale di 1416 donazioni, di cui 938 di sangue e 478 di plasma. Ben 77 sono stati i donatori nuovi.