Un modello virtuoso non solo a livello regionale, ma per tutto il sistema sangue italiano. Il dipartimento di medicina trasfusionale della AAS5 di Pordenone, diretto dal dottor Andrea Bontadini, da ormai due anni, in collaborazione con Avis e Afds (l’Associazione friulana donatori sangue), consente la donazione di sangue su prenotazione. “Un sistema che permette di andare incontro alle esigenze di più persone – spiega a DonatoriH24 – in particolare di coloro che, per motivi di lavoro o di studio, possono presentarsi nei centri trasfusionali solo in determinati orari”.
Un tipo di organizzazione che sta dando i suoi frutti. Una media di 270 donazioni settimanali (di sangue intero) a cui si aggiungono circa 110 plasmaferesi, per un totale di circa 400 in tutta la provincia: “È possibile donare in qualsiasi sede del nostro dipartimento – prosegue il dottore – e, grazie al sistema delle prenotazioni (gestite dalle associazioni federate o possibili contattando il Cup, ricevendo così l’orario preciso in cui presentarsi, ndr), abbiamo sempre sotto controllo il numero di coloro che dovranno venire a donare, senza picchi di presenze: nei fatti, garantiamo donazioni costanti, a tutto vantaggio sia del donatore che della struttura stessa”. Un metodo che previene anche il rischio di qualsiasi forma di carenza: “Solo la provincia di Pordenone fornisce 1000 unità di sangue per l’autosufficienza regionale e nazionale“. Ma non solo.
Il sistema di prenotazione non vale soltanto per le donazioni di sangue, ma anche per coloro che decidono di donare le cellule staminali del midollo osseo: “Con il gruppo scuola stiamo lavorando affinché i giovani, nel momento in cui decidono di diventare donatori di sangue, possano contestualmente iscriversi anche al registro dei donatori Admo – conclude Bontadini -. In questo modo, nel corso del 2018, siamo riusciti a raccogliere, sul territorio dell’intera provincia, 200 nuovi donatori di midollo osseo. Per il 2019, l’obiettivo sarà quello di implementare le donazioni di plasma“.