Un’app rivolta ai pazienti che permette di capire, in anticipo, se si è soggetti a un’infezione gengivale. Si chiama “Gengive in forma” ed è lo strumento lanciato dalla Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), che permette di stimare il rischio di sviluppare o aggravare la parodontite. Si tratta di un’infiammazione della flora batterica che, insieme ai detriti presenti nel cavo orale (come il tartaro, ad esempio), dà vita a infezioni e sanguinamenti della gengiva, con conseguente interessamento di legamenti e ossa alveolari che circondano e sostengono i denti. Se non curata, e prolungata a livelli irreversibili, può comportare la perdita dei denti stessi.
DonatoriH24 ne ha parlato con il dottor Roberto Perroni, medico odontoiatra e presidente dell’albo Odontoiatri della provincia di Lecco, per capire origini e conseguenze che questa patologia può comportare al nostro organismo.
Dottor Perroni, spieghiamo cos’è la parodontite e quali rischi può generare
Parliamo di un’infiammazione gengivale che non solo mette in pericolo lo stato di salute della bocca, ma anche di tutto il nostro organismo. Il cavo orale è importante perché dovrebbe creare una barriera con l’esterno, così da preservare dal contatto con determinate forme batteriche. Se un attacco di questo tipo si verifica proprio nella bocca, andiamo incontro a potenziali peggioramenti della nostra salute.
Cioè sta dicendo che la parodontite predispone ad altre malattie?
Diciamo che esistono delle malattie che possono essere aggravate dalla parodontite. Malattie infiammatorie, ad esempio, visto che un’infezione nel cavo orale comporterebbe l’abbassamento delle difese immunitarie e, di conseguenza, un aumento di batteri in circolo che potrebbero peggiorare uno stato infiammatorio con cui siamo già alle prese.
Un esempio?
Il diabete è una forma infiammatoria generale che può predisporre alla parodontite e, viceversa, subire dei peggioramenti a causa dell’infezione che abbiamo in bocca. Ecco perché è importante, un po’ come per tutto ciò che riguarda la medicina, fare prevenzione e capire se si sta andando incontro a una forma infiammatoria di questo tipo o meno, per evitare che questa patologia sistemica coinvolga altri organi.
Come funziona l’app e che vantaggi comporta al paziente?
Il meccanismo è molto semplice, si tratta di rispondere a una serie di domande che riguardano il proprio stato di salute attuale e lo stile di vita che si conduce quotidianamente: dall’autodiagnosi sul rischio parodontale, al sanguinamento gengivale, passando per lo spazzolamento di tutti i giorni e la frequenza delle visite odontoiatriche. Al termine del questionario viene inviato quello che chiamiamo maschera di rischio, cioè un quadro che fa capire al paziente in questione come sia opportuno muoversi. Infine è sempre poi opportuno rivolgersi a uno specialista non solo per curare il dente o il singolo problema, ma per evitare il propagarsi della stessa infezione in altre parti dell’organismo.
Cosa bisogna fare per evitare il presentarsi di questa patologia?
Servono azioni estremamente semplici, ma terribilmente importanti: pulire i denti ciclicamente, mantenere un’igiene orale a casa con filo interdentale o scovolino, evitare il fumo e seguire regimi alimentari sani, dicendo quindi no a bevande zuccherine o ad abbuffate eccessive.
Esiste una predisposizione a questo tipo di infiammazione e c’è chi ne è più soggetto rispetto ad altri?
Non esiste una predisposizione genetica, ma familiare, nel senso che tutto dipende dalle abitudini quotidiane che si seguono, dall’igiene al regime alimentare. La predisposizione maggiore è nel genere maschile, forse perché le donne sono più attente alla salute della propria bocca. Tuttavia, la differenza si sta assottigliando anche in virtù del costante aumento di donne fumatrici, e il fumo è una delle cause primarie della parodontite. In più, anche la gravidanza può comportare il presentarsi di un’infiammazione gengivale. Esistono poi forme molto aggressive che, pur nelle fasce d’età più giovani, possono causare la perdita dei denti.