Donare il sangue come esempio di solidarietà e attenzione verso la salute degli altri. Ma anche della propria. Da sempre la scelta di diventare donatori è legata al concetto del vivere bene, seguendo un’alimentazione corretta e praticando tutte quelle attività che contribuiscono al benessere fisico e mentale.
Tra queste regole, più o meno semplici, del buon vivere, c’è l’impegno a monitorare (come spiegato da Avis in questo video), costantemente, il proprio stato di salute grazie a determinati esami del sangue. Questo perché, prima di tutto, la qualità e la sicurezza del sangue raccolto sono fondamentali per sistema sanitario nazionale, e perché, conseguentemente, dalla salute di un donatore dipende, inevitabilmente, la salute del ricevente.
Ma cosa è necessario verificare prima di donare? Cerchiamo di capirlo insieme con un breve elenco delle analisi da effettuare.
– Determinare il gruppo sanguigno (A, B, AB e 0);
– Effettuare i test per rilevare eventuali infezioni trasmissibili attraverso il sangue (l’epatite B e o l’epatite C, l’Hiv, la sifilide) o malattie virali che si possono propagare attraverso le punture degli insetti;
– Verificare, con l’esame emocromocitometrico, i valori di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine ed emoglobina
Il donatore periodico, poi, è sottoposto, almeno una volta all’anno, anche a esami che verifichino il corretto funzionamento dei suoi organi principali:
– La glicemia (per il pancreas), la creatinina (per la funzionalità renale), il colesterolo e i trigliceridi (per il sistema cardiovascolare), la ferritina (per il sistema ematico)
Donare il sangue è quindi un’opportunità per mantenere sempre controllato il proprio stato di salute.