È stata una battaglia lunga e faticosa, ma alla fine i donatori-operai dipendenti di Avisp hanno ricevuto i pagamenti per le giornate dedicate alla donazione.
L’Avisp è l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, nuova denominazione di Veneto Agricoltura, ente strumentale della Regione che svolge attività di supporto alla Giunta Regionale nell’ambito delle politiche per i settori agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca. Un ente pubblico quindi, che però si rifiutava di pagare, come legge invece prevede, ai suoi dipendenti le giornate che questi dedicavano a donare sangue. Parliamo di cento persone che nel corso del 2018 hanno effettuato fino a 6-7 prelievi di sangue o plasma.
Le giustificazioni della direzione dell’agenzia sono state le più varie: dai lunghi silenzi, ai «non dobbiamo pagare», passando per «non conosciamo la norma che prevede rimborsi diretti, l’Inps deve provvedere», ai tanti «vedremo». Giustificazioni date ai dipendenti, ai rappresentati del sindacato Cub (confederazione unitaria di base) Veneto, ma anche a DonatoriH24, durante tutte le fasi della nostra inchiesta.
Giustificazioni che si sono sempre scontrate non solo con la legge, ma anche con la consapevolezza che l’autosufficienza di sangue e plasma nel nostro paese è una necessità e un valore: i donatori dovrebbero essere incentivati e accompagnati in un gesto generoso che salva vite, non ostacolati.
Nel nostro lavoro di cronisti abbiamo così posto la questione sia ad Avis Veneto che direttamente alla direzione Inps. Avis Veneto ha lungamente discusso con Veneto Agricoltura e l’Inps non ha avuto mezzi termini: le giornate di donazione vanno pagate dal datore di lavoro.
E alla fine Veneto Agricoltura ha dovuto smettere di usare cavilli burocratici per disincentivare un gesto così nobile: nella busta paga di dicembre i lavoratori-donatori hanno ricevuto i rimborsi di tutte le giornate di donazione effettuate.
Soddisfazione da parte di Cub Veneto: «Abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica e ringraziamo DonatoriH24 per l’interessamento mostrato – dice la delegata sindacale Maria Teresa Turetta – Abbiamo incontrato Avisp, nella persona del dottor Negro, davanti al prefetto di Venezia. In quella sede la direzione di Avisp si è impegnata ad approfondire la questione e a riconoscere il dovuto ai lavoratori. Così è stato».
Il riconoscimento della giornata di donazione sangue è un diritto del lavoratore, anche se stagionale o con lavoro precario. «La Cub ha lottato ancora una volta per tutelare e riconoscere un diritto elementare a tutela di un atto generoso, di grande importanza civica e sociale; un atto di solidarietà, quello dei donatori, che ha rischiato seriamente di essere compromesso da ostacoli burocratici davvero incredibili».