Il colore che incarna e identifica al meglio la città di Napoli è il cosiddetto “ giallo di Napoli”, non un giallo qualsiasi ma un colore tutto suo, di gradazione chiara, delicato e luminoso. E all’insegna del giallo, il giallo del plasma però, si è tenuto sabato 15 dicembre Merry Flashmas nella “città del sole”.
Merry Flashmas”, un originale albero di Natale illuminato di giallo, il colore della campagna plasma Avis. Volontari e passanti si sono riuniti nel pomeriggio e, al calare del sole, hanno dato vita a un evento davvero emozionante: in trecento, muniti di luci a led, hanno “composto” un albero di Natale. Una suggestiva coreografia che dava il suo meglio, ovviamente, se vista dall’alto.
Movenze in giallo è il titolo con cui è cominciata lo scorso novembre a Milano la campagna nazionale di promozione per la donazione di plasma a cura di Avis. Mercoledì 12 dicembre la campagna ha fatto tappa a Roma e sabato è stata la volta di Napoli.
Il giallo plasma è il colore guida della campagna e, anche, il colore che ha circondato l’atmosfera dell’evento napoletano.
Legata all’arte, alla moda, alla cucina e alla danza, tutta la campagna è ispirata alla potenza del giallo «il colore del plasma, distingue e colora tante situazioni che apparentemente non hanno direttamente a che fare con la donazione», commenta Claudia Firenze, responsabile dei progetti comunicativi di Avis.
Avis ha deciso di usare questo tipo di forma comunicativa perché «si può parlare di argomenti importanti come la donazione, un piccolo grande gesto che salva la vita, anche in modo non convenzionale, con leggerezza, ironia e col sorriso sulle labbra».
Il presidente nazionale Gianpietro Briola ricorda che: «il nostro obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza sulla donazione di plasma, coinvolgendo sempre più donatrici e donatori».
Sono oltre ottocentomila i chili di plasma che vengono annualmente inviati alle aziende farmaceutiche per la produzione di medicinali plasmaderivati insostituibili nella cura di molte malattie, ma nonostante la grande generosità dimostrata c’è la necessità di importare dall’estero alcune scorte di farmaci. «Insomma – conclude Briola – dobbiamo fare ancora di più. Oggi abbiamo scelto la danza per diffondere il nostro messaggio».