Il progresso della scienza non può prescindere dall’attiva partecipazione dei pazienti che intendono acquisire un nuovo ruolo: quello di di essere coinvolti nel processo decisionale che sfocia nell’approvazione e nel commercio di una nuova terapia che vede come primo attore l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Dopo gli inizi in campo Europeo, anche l’Italia ha adottato da un anno il progetto “InPags – I pazienti protagonisti delle decisioni terapeutico”, l’iniziativa è coordinata da Rarelab in collaborazione con 54 tra associazioni e organizzazioni di pazienti.
InPags ha individuato cinque focus da sviluppare tramite i quali le associazioni potranno contribuire con il proprio know-how. 1) Una definizione condivisa di “Associazioni di Pazienti e di Cittadini” che permetta di identificare, in maniera chiara e sistematica, gli stakeholders adeguati nel portare ad AIFA un parere di tipo tecnico; 2) La rappresentanza, che deve essere stabilita anche tenendo presente che per le malattie rare non può essere considerato criterio determinante il numero di iscritti e che è, quindi, opportuno trovare delle modalità che possano agevolare la partecipazione di tutte le associazioni, ad esempio incentivando la creazione di macroaree per patologia; 3) La competenza, che va intesa come esperienza specifica e possibilità di contribuire su questioni dettagliate relative alla patologia, alla significatività di determinati outcome in termini di qualità di vita e quindi di conoscenza del vissuto dei pazienti; 4) La capacità di interrogare i pazienti associati su specifiche questioni; 5) La gestione del conflitto di interessi, necessaria affinché il processo di interlocuzione avvenga in trasparenza attraverso una dichiarazione qualificata di interessi aggiornata annualmente.
“Rarelab è una società di servizi e consulenza patient driven, cioè guidata nelle sue attività dalle richieste e dai bisogni dei pazienti – commenta Francesco Macchia sul sito osservatriomalattierare.it. Macchia è Managing Director di Rarelab -. Partendo da questo nostro dna è stato naturale pensare al progetto InPags che ha raccolto l’istanza delle Associazioni di essere ascoltate e riconosciute nelle loro peculiari competenze. Il nostro ruolo è stato quello di favorire e coordinare il dialogo tra associazioni di pazienti e di cittadini, affinché insieme potessero ipotizzare tempi e modalità per una strutturale partecipazione delle PAGs ai processi decisionali che toccano le scelte terapeutiche e che di conseguenza ricadono direttamente sui pazienti”.
Il progetto InPags è stato realizzato da Rarelab con la media partnership di OMaR e con il contributo non condizionante di AbbVie Italia, AOP Health, Boehringer Ingelheim, CSL Behring, CSL Vifor, Johnson & Johnson, Kedrion Biopharma, Kyowa Kirin, Novartis Gene Therapies, Pfizer, PTC Therapeutics, Sobi Italia e Takeda.