La Scuola nazionale di formazione Avis fa cifra tonda e compie 10 anni. Il progetto è iniziato nel 2015 e vede la partecipazione della Fondazione Campus di Lucca con il supporto non condizionante di Kedrion Biopharma.
La novità di quest’anno è che si tratta di un’edizione itinerante composta di quattro moduli, ognuno sviluppato in una città diversa: “Etica e comunicazione nel non profit” si è svolto venerdì 27 e sabato 28 settembre all’università di Bergamo; “Gestione organizzativa ed economica nel non profit” è in programma sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024 all’università della Tuscia di Viterbo; “Diritto alla salute e modelli organizzativi nella sanità e nei sistemi sanitari” si terrà sabato 16 e domenica 17 novembre 2024 all’università “Mediterranea” di Reggio Calabria; “Non profit e gestione dei rapporti istituzionali” concluderà i corsi mercoledì 12 e giovedì 13 febbraio 2025 a Roma.
Il presidente di Avis, Gianpietro Briola, illustra le novità: “Abbiamo deciso di tenere questo progetto in movimento, per dare modo ai partecipanti di confrontarsi con realtà diverse – queste le sue parole affidate al sito ufficiale Avis -. Oggi siamo a Bergamo, poi saremo a Viterbo, a Reggio Calabria, prima di concludere il percorso a Roma. In questo momento storico essere volontari significa svolgere un “mestiere” molto particolare che, nel nostro caso, implica la conoscenza approfondita di leggi e altre norme che regolano il terzo settore e il mondo trasfusionale. Il senso di questa Scuola è proprio quello di consentire di conoscere e approfondire questi meccanismi di funzionamento e gestione del nostro mondo. Siamo qui anche per crescere sotto l’aspetto etico e sociale, sviluppando la capacità di essere dentro ai problemi e consapevoli, soprattutto, del fatto che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi: per portare soluzioni efficaci servono studio e applicazione. Noi siamo qui per questo, perché solo insieme si cresce e si progredisce”.
Il direttore scientifico Corrado Del Bò, ordinario di Filosofia del diritto e direttore del dipartimento di Giurisprudenza di Bergamo, aggiunge: “Con gli anni c’è stato un abbassamento dell’età media dei partecipanti, il limite è comunque di 45 anni. La partecipazione, nel primo modulo che si è svolto a Bergamo, è stata molto positiva e ne sono contento. Abbiamo avuto ragazzi e ragazze motivati e propositivi che non hanno avuto timori nell’intervenire fin dall’inizio. Ho notato molta curiosità, molto interesse e aggiungerei che sono ragazzi ben amalgamati tra di loro che creano buone dinamiche tra di loro”.