Il decreto “Liste d’attesa” è legge e comporta importanti novità per tutto il sistema sangue. Dopo la recente approvazione definitiva alla Camera, il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale con la firma del presidente Sergio Mattarella.
Il paragrafo, un emendamento della maggioranza, che interessa i donatori di sangue e plasma è contenuto nell’articolo 4: “Al fine di garantire l’autosufficienza per il fabbisogno di sangue e dei suoi derivati e di implementare l’operatività dei centri trasfusionali, al comma 1-bis si spiega che le aziende e gli enti del Ssn, anche supportati dalle associazioni e dalle federazioni di donatori convenzionate fino al raggiungimento del fabbisogno nazionale di sangue e di plasma, possono provvedere, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente, all’apertura straordinaria dei centri trasfusionali nelle ore pomeridiane e nei giorni festivi”.
Nelle intenzioni del legislatore, dunque, i centri di raccolta potranno accogliere i donatori anche nei pomeriggi e durante i giorni di festa, ora la palla passa alle associazioni e ai sistemi sanitari regionali che dovranno individuare risorse, sia di personale, sia economiche, finalizzate all’estensione degli orari di apertura.
“L’ok della Camera agli emendamenti e la loro conseguente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è per noi una bellissima notizia – commenta il presidente di Avis, Gianpietro Briola, sul sito ufficiale dell’associazione -. Ringrazio i senatori Guidi, Murelli e Malan per il sostegno e la sensibilità dimostrate verso un tema che è strategico non solo per noi, ma per l’intero sistema Paese. Questo provvedimento va in naturale continuità con la possibilità di impegnare i medici specializzandi nelle attività trasfusionali anche con contratti libero professionali, in modo da supportare il personale sanitario nei centri raccolta di sangue e plasma. Quando istituzioni, associazionismo e società civile lavorano fianco a fianco per il bene comune si ottengono risultati come questo: ecco perché il dialogo, il confronto e l’interlocuzione devono continuare a essere uno dei punti fermi non solo dell’impegno di Avis, ma di ciascuno di noi”.